Come un fulmine a ciel sereno il Milano ha deciso di iscriversi al campionato cadetto e di lasciare la serie A.
Questo significa che per almeno un anno il massimo campionato di hockey non scenderà nel capoluogo lombardo e non pattinerà sul ghiaccio dell’Agorà, capace di ospitare fino a 4000 spettatori.
Niente di tutto questo purtroppo.
Con la defezione del Milano le squadre della serie A si limitano ad Asiago (campione d’Italia), Cortina, Fassa, Gardena, Renon, Valpusteria, Valpellice e Vipiteno. Ancora in forse l’Appiano e la partecipazione del Bolzano in Ebel è molto dubbia, dopo il comunicato apparso ieri sul sito della squadra.
Insomma una serie A limitata e circoscritta anche a livello territoriale: tutte le squadre appartengono alla fascia nord-orientale dell’Italia con la sola esclusione della piemontese Valpellice.
Paradossalmente ora potrebbe diventare più interessante la serie B: con l’aggiunta del Milano le partite diventano più vivaci e spettacolari anche se la posta in gioco è, ovviamente, minore mentre la serie A si limiterebbe ad uno scontro frontale tra Asiago e Renon (solo un eventuale rientro del Bolzano potrebbe movimentarne un po’ le acque).
Rimane la delusione e l’amarezza per la decisione presa dal Milano, pur nella consapevolezza delle difficoltà finanziarie in cui è coinvolto, ma con la consapevolezza e la speranza che l’hockey italiano possa emozionarci come ha fatto finora e come continuerà a fare in futuro.