Com’è noto, da ieri pomeriggio il Parma è sparito dal calcio professionistico. Deserta è andata infatti anche l’ultima asta, a causa anche del ritiro delle cordate presiedute dagli imprenditori Corrado e Mike Piazza. Quale futuro attenderà la società crociata d’ora in poi, e quanto tempo ci vorrà per rivederla cosi in alto? In attesa di capirne di più, noi di Blogdisport.it vogliamo condividere con voi i cinque momenti più belli del club crociato nella sua ventennale avventura nel Vecchio Continente.

1) Parma – Anversa, 12 maggio 1993

E’ la terza finale di una competizione per il Parma, la prima in assoluto in una coppa Europea. Davvero niente male se consideriamo il fatto che la società crociata, all’epoca, era appena alla sua terza partecipazione nella massima serie. Saranno oltre ventimila i tifosi emiliani recatisi nella capitale inglese ad assistere alle prodezze di Melli e compagni. Finirà 3-1 contro i belgi dell’Anversa: nonostante l’illusorio pareggio di Severeyns, quello dei gialloblù sarà un piacevole monologo suggellato dalle reti di Minotti, Melli e Cuoghi. E’ la prima Coppa delle Coppe della storia in bacheca.

2) Parma – Juventus, 17 maggio 1995

Terza finale europea negli ultimi tre anni. Il bis in Coppa delle Coppe (per mano dell’Arsenal, che già aveva sconfitto il Torino) sfuma, ma per la società ducale c’è l’opportunità di vincere la Coppa UEFA, e di farlo a spese dello storico rivale del tempo: la Juventus di Marcello Lippi campione di tutto ed a caccia del mini-triplete. Importante si rivelerà l’esito della finale d’andata al Tardini (gol di Dino Baggio dopo solo 5 minuti), visto l’1-1 finale maturato a San Siro: e’ sempre Dino Baggio (54′) ad annullare la momentanea gioia bianconera del 33′ (gol di Vialli).

3) Parma – Marsiglia, 12 maggio 1999

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Storico tris. Il rammarico però resta, avrebbe potuto essere una finale in salsa emiliana: il Marsiglia, infatti, la finale la conquista a spese dei rivali del Bologna. Ed i francesi, che nel doppio confronto della semifinale erano stati piuttosto baciati dalla fortuna, pagano un dazio molto salato: il secco 3-0 firmato Crespo, Vanoli, Crespo permette di sbrigare la pratica in neppure un’ora di gara. Rimarrà l’ultima formazione e l’ultima squadra italiana a fregiarsi dell’attuale Europa League. Allenatore, il vulcanico Alberto Malesani. A quando la prossima volta?

4) Parma – Borussia Dortmund, 22 ottobre 1997

Se in Coppa UEFA e Coppa delle Coppe per il Parma ci sono state molte soddisfazioni, lo stesso non si può dire per la Champions League. Eppure, anche nel più importante torneo calcistico continentale, qualche gioia per il sodalizio crociato non è mancata. Tra tutte, la grande vittoria al Tardini contro il Borussia Dortmund, gara valevole per la terza giornata del Gruppo A. Una vittoria (gol di Crespo al 61′) che permise agli emiliani di occupare la testa del raggruppamento, unico piazzamento possibile per l’accesso al turno successivo. Una gioia che, sfortunatamente, si rivelerà effimera: complice il crollo verticale nelle successive tre gare (2 pareggi ed una sconfitta), arriva dunque una clamorosa eliminazione. Andrà peggio nel 2000/01, con l’eliminazione nel turno preliminare contro i francesi del Lille.

5) Lens – Parma, 29 novembre 2006

Un Parma da primato. No, non stiamo parlando della vittoria di uno scudetto (comunque sfiorato nel 1996/97), ma dell’ultimo grande sodalizio gialloblù in giro per l’Europa. Una Parma più bello perchè risorto dalle ceneri della gestione Tanzi, e sotto la saggia amministrazione di Enrico Bondi. Una squadra capace l’anno prima – grazie anche agli stravolgimenti legati al calcioscommese – di centrare tra mille peripezie la zona UEFA, e di parteciparvi degnamente l’anno dopo. Il successo della 5^ giornata contro il Lens per 1-2 (vittoria in rimonta, decide Paponi allo scadere del match) garantisce non solo la qualificazione alla squadra ducale, ma anche il primo posto nel girone. E’ l’ultima vittoria del Parma in una competizione europea, prima di uscire ai sedicesimi di finale per mano dello Sporting Braga (doppio 1-0). Allenatore dei ducali, un certo Stefano Pioli, uno che a Bologna, Verona (sponda Chievo) e Roma (sponda Lazio) farà parlare molto bene di sè.
Un traguardo inatteso, mentre in campionato si annaspava e si continuava ricreare un equilibrio finanziario dopo le spese folli precedenti. Un sacrificio rivelatosi – col sennò di poi – inutile.