Nella storia dello sport sono tanti gli atleti che si sono distinti e hanno fatto emozionare nazioni intere. Pochi sono peró quelli che sono riusciti a legare indissolubilmente il loro nome ad uno sport, ad essere dopo tanti anni ancora idoli ed esempi per intere generazioni. Da Marco Pantani a Pietro Mennea, la lista è lunga, e a leggere questi nomi ci viene anche un po’ di nostalgia. Blog di Sport ne ha selezionati 5, una scelta di certo non facile.
LORENZO BERNARDI
Sfogliando le pagine della storia del volley, ci si imbatte in una serie di volti e di azioni di giocatori e giocatrici con la maglia azzurra che ci rendono parecchio orgogliosi di essere italiani. Ma chi fra questi in effetti è l’atleta più emblematico? Quello che rappresenta più degli altri il connubio fra Italia e pallavolo? La scelta è tutt’altro che semplice, ma il nostro nome infine è quello che pronunciò nel 2000 la FIVB quando nominò il miglior giocatore del XX secolo. Lorenzo Bernardi è stato la punta di diamante della Generazione di Fenomeni guidata da Velasco, con cui ha vinto il primo storico mondiale nel 1990 in Brasile, per poi ripetersi quattro anni dopo in Grecia, e ben tre europei. Torna sempre un po’ di amaro guardando quella medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atlanta ’96 con quella sconfitta in finale contro gli avversari di sempre dell’Olanda, ma si è trattato comunque di un periodo d’oro per la pallavolo maschile italiana grazie anche a questo grandissimo giocatore. (a cura di Veronica Pesaresi)
PIETRO MENNEA
Gli ultimi anni di gare di velocità, nel mondo dell’atletica, ci hanno inculcato Usain Bolt come sprinter ideale, con un fisico imponente (1.95 per 94 chilogrammi) alla base dei propri successi. A cavallo tra gli anni Settanta ed Ottanta, però, la situazione era ben diversa, in quanto tale simbolo era incarnato dalla figura di Pietro Menna, la “Freccia del Sud” molto più ‘normale’ (1.78 per 66) rispetto al giamaicano. Tuttavia, il fisico relativamente minuto non ha impedito al nativo di Barletta di conseguire risultati storici per l’intero movimento sportivo italiano, come l’oro olimpico conquistato nel 1980 a Mosca e, soprattutto, l’eccezionale record mondiale nei 200 metri piani (19’’72), conquistato in occasione delle Universiadi tenutesi a Città del Messico nel 1979 e detenuto per ben 17 anni, prima di essere spodestato da Michael Johnson. Mennea, individuo eccezionale non solo dal punto di vista sportivo – basti pensare alle quattro lauree conseguite – fu capace di vincere nelle maniere più disparate, sia dominando dai primi metri di gara (come a Città del Messico) sia rendendosi protagonista di rimonte epiche, come avvenuto invece a Mosca . Il velocista, capace di raggiungere la finale dei 200 metri per ben quattro edizioni consecutive dei Giochi Olimpici (1972 – 1986) resta a tutt’oggi una delle figure di riferimento per tutto lo sport italiano. (a cura di Athos Guerro)
NICOLA PIETRANGELI
Nicola Pietrangeli è ritenuto unanimamente il miglior tennista italiano della storia per diversi motivi: fu il primo italiano a vincere un torneo Slam, il Roland Garros (1959 e 1960),tra l’altro per due anni consecutivi. Detiene il primato per titoli vinti (22) e per il best ranking (numero 3 nel 1959). Inoltre, fu il capitano della Nazionale, che vinse la Coppa Davis nel 1976. Riguardo al modo di giocare, curò molto lo stile, giocatore di fondocampo, forte nei passanti e formidabile col rovescio, con una pregevole smorzata e un istinto eccelso. È stato anche inserito nell’International Tennis Hall of Fame. (a cura di Paolo Fornasari)
MARCO PANTANI
E’ difficile, forse impossibile raccontare Marco Pantani in poche righe. Probabilmente il ciclista più amato della storia in Italia e non solo. Ci limitiamo a riportare qualche statistica, perché uno come lui meriterebbe pagine e pagine, libri interi. Un campione che qualcuno ci ha portato via troppo presto. Eppure se diamo un’occhiata al palmares, Pantani non ha vinto tantissimo in carriera. In 10 anni, sono solo una trentina le vittorie del “Pirata”. E allora cos’è che spinge le persone a vivere la propria vita nel ricordo di Marco Pantani? Cosa spinge i ciclisti a voler imitare Marco Pantani? Perché Marco Pantani è diventano un’icona del ciclismo? Perché tutti amavano Marco Pantani? Il Pirata ha conquistato la storia e il popolo del ciclismo come da tempo nessuno riusciva a fare. Perché era uno scalatore che veniva dal mare. Uno scalatore di montagne, perché superare le salite era quello che gli riusciva meglio. Nella sua carriera è riuscito a vincere il Giro d’Italia e il Tour De France nello stesso anno, il 1998. (di Valerio De Benedetti)
GIANMARCO POZZECCO
Ci sono giocatori che hanno vinto molto più di lui,anche se scudetto a Varese e argento olimpico ad Atene non sono certamente da buttare via, ma Gianmarco Pozzecco incarna quel tipo di giocatore che in questo momento tanto manca al basket italiano: tecnicamente un playmaker capace di dare un cambio di ritmo alla partita, con accelerazioni fulminanti in penetrazione e assist fantasiosi al limite della pazzia; fuori dal campo invece il suo essere sempre al di sopra delle righe, e il suo carattere estroverso, lo portarono ad essere sempre al centro dell’attenzione. Come dimenticare gli scherzi con Andrea Meneghin, il matrimonio mancato con Maurizia cacciatori, la mancata convocazione al vincente Europeo ’99, i capelli che cambiavano colore in continuazine, e i disordini contro Siena quando vestiva la maglia della Fortitudo. Genio e sregolatezza, ma a noi Pozzecco piaceva anche così. Il suo capolavoro l’ha compiuto nella sua ultima stagione, portando capo d’Orlando, formata da una banda di sconosciuti, ai piani alti della Serie A. Adesso, dopo qualche comparsa in TV, si é tuffato nella carriera da allenatore. Ma quanto ci manca in quel campo, il Poz. (di Francesco Lorusso)