Ad una settimana dall’inizio della stagione, è giunto il momento di tirare le somme su quanto accaduto in questi primi 7 giorni di NBA. Ecco dunque i cinque migliori giocatori della settimana, che andranno a formarne il quintetto ideale:
Stephen Curry (Golden State Warriors):
L’MVP in pectore sembra decisamente intenzionato a riconquistare il trofeo di miglior giocatore della lega per il secondo anno consecutivo, a giudicare da quanto fatto vedere nelle prime quattro partite disputate. L’ex-Davidson, impiegato per soli 31 minuti a partita di media, viaggia a 37 punti, 6.3 assist, 5 rimbalzi, 2.5 rubate e 5.3 triple per gara, tirando col 60% dal campo e col 96% i tiri liberi: numeri che non si vedevano sin dai tempi di un certo MJ…
Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder):
Non fosse stato per Curry, il riconoscimento di miglior giocatore della settimana sarebbe andato al numero 0 dei Thunder, fenomenale nelle prime uscite: il miglior marcatore dello scorso anno ha fatto registrare 30 punti, 9.3 assist, 7.5 rimbalzi e 2 rubate di media nelle 4 gare disputate, tirando inoltre con una percentuale dal campo più che buona (52%) rispetto al suo solito. Qualora riuscisse a gestire meglio determinate situazioni di gioco (emblematiche le oltre 5 palle perse a partita) ci troveremmo di fronte ad un autentico fenomeno.
Kevin Durant (Oklahoma City Thunder):
Il partner-in-crime di Westbrook (o viceversa) sembra essere tornato sui propri livelli abituali dopo la sfortunata annata che lo ha visto costretto a lungo ai box. KD35, pur viaggiando a quasi 30 punti di media, mantiene ancora ampi margini di miglioramento, come testimoniato dalle cifre relative ad assist e rimbalzi – rispettivamente 1.8 e 6. La mostruosa prestazione messa in atto assieme a Westbrook in occasione della vittoria contro i Magic (91 punti combinati, prima coppia di compagni a siglare entrambi 40 punti dai tempi di Jordan e Pippen) rappresenta un avvertimento a tutta l’NBA: quest’anno per il titolo bisognerà fare i conti anche con i Thunder.
Blake Griffin (Los Angeles Clippers):
Al pari dei Pelicans, che nel giro di tre partite hanno già dovuto vedersela due volte con i campioni in carica degli Warriors, anche i Sacramento Kings non devono essere così felici dei primi incroci che il calendario ha riservato loro: la squadra di Marco Belinelli ha infatti dovuto fronteggiare due volte i Clippers trascinati da un ispiratissimo Blake Griffin, protagonista di una settimana da 30 punti e 9.3 rimbalzi di media, il tutto contornato da un ottimo 62% dal campo. La partenza spedita dei losangelini (4-0) si deve soprattutto a lui, in attesa che anche CP3 inizi a fare la voce grossa.
Andre Drummond (Detroit Pistons):
C’erano molte perplessità sulla stagione 2015-2016 dei Pistons, dovute perlopiù alla qualità del roster e all’affiatamento che sarebbe dovuto scaturire tra le stelle della squadra. Drummond, finora, ha spazzato via tutto ciò a suon di doppie doppie: fenomanali in tal senso le prestazioni fornite contro Atlanta (18 punti e 19 rimbalzi) e Chicago (20 punti e 20 rimbalzi). Il prodotto di UConn ha mostrato qualche timido miglioramento ai tiri liberi, sebbene si attesti ancora sul 58%, mentre deve ancora tornare ai propri livelli per quanto concerne la percentuale dal campo, crollata dal 51% dello scorso anno al 41% delle prime tre gare della stagione in corso. Inutile dire che se dovesse migliorare in entrambi gli aspetti i Pistons potrebbero finalmente tornare ad aspirare a qualche risultato degno di nota, dopo anni e anni di anonimato.