Quante delusioni per il pubblico degli Internazionali d’Italia. Ieri la cocente eliminazione di Fabio Fognini, uscito tra i fischi assordanti e meritati dopo la prestazione sconcertante sfoderata contro Rosol, stamattina la prematura uscita di Camila Giorgi, sorpresa dalla qualificata McHale dopo l’esaltante successo del giorno prima contro la top ten Cibulkova. Sempre in campo femminile, secca sconfitta anche per Venus Williams contro la specialista Suarez Navarro. Ma la sorpresa più grande è giunta nel pomeriggio quando Roger Federer, finalista della passata edizione, ha ceduto al francese Jeremy Chardy.

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Un match altalenante quello del campione elvetico, capace di vincere con facilità disarmante per 6-1 il primo set. Tutto lasciava presagire un comodo successo del fuoriclasse di Basilea ma, a sorpresa, nella seconda frazione di gioco è riemerso il talento sopito del transalpino, numero 47 del ranking Atp, giocatore dalle doti tecniche importanti ma spesso incapace di esprimerle. Non dimentichiamo che Chardy, a livello juniores, è stato in grado di conquistare il torneo di Wimbledon e di raggiungere la finale degli Us Open. Vinto con merito il secondo set per 6-3, l’atleta nato a Pau nel 1987 ha continuato a sfoderare un tennis grintoso e piacevole, mettendo seriamente in crisi un Federer apparso frastornato.

Sul 4-2 per Chardy, con due palle break a disposizione, c’è stato un sussulto di King Roger, che è riuscito ad invertire l’inerzia del match raggiungendo l’avversario sul 6-6 tra l’entusiasmo dei tifosi assiepati sul Centrale del Foro Italico, tutti dalla parte dello svizzero. Semplicemente appassionante il tiebreak finale: prima Federer va sotto 3-5, poi risale sul 6-5 e si procura un match point con il servizio a disposizione. Sembra fatta, ma Chardy tira fuori un coniglio dal cilindro: con una giocata spettacolare, rimette il punteggio in parità e trova lo spunto per aggiudicarsi la partita, gelando Roma già sferzata da un vento fastidiosissimo. Sconfitta sostanzialmente meritata, che suscita non pochi interrogativi sul prosieguo della stagione per l’attuale numero 4 del mondo.

Condizione fisica precaria o fisiologico calo della concentrazione dopo la recente nascita dei due gemellini a casa Federer? Difficile dirlo, anche se a livello atletico il giocatore non ha palesato evidenti lacune. Saranno il Roland Garros e soprattutto Wimbledon a stabilire se si è trattato solo di un episodio negativo oppure se Federer, che ha 32 anni, inizia a mostrare qualche preoccupante segno di cedimento. L’Italia di Coppa Davis spera di rivederlo in questa versione a settembre, quando proprio contro la Svizzera ci giocheremo l’accesso ad una finale che manca dal lontano 1998.