Un solitario vero, che brillava di luce propria. Questo era Pietro Paolo Mennea, campionissimo barlettano di atletica leggera, detentore per lunghi anni di diversi record su scala mondiale: tanto spesso dimenticato in vita, quanto omaggiato post-mortem, questo è stato il suo destino. Pietro è stato sempre un’icona per Barletta– la sua città- e la nazione, eppure è stato forse veramente onorato dalla sua città solo dopo la sua morte, avvenuta lo scorso 21 marzo per un tragico male. Oggi, a un anno di distanza dalla scomparsa, l’Italia e la sua città natale in particolare lo ricorderanno con manifestazioni sportive e l’intitolazione di “Litoranea Pietro Mennea” all’area genericamente conosciuta come “litoranea di Ponente” – da via Cristoforo Colombo a via Antonio Violante, verso via Foggia. Uno sguardo aperto al mare per l’uomo che ha sempre voluto superare i suoi confini, tanto da stupire prima sè stesso e poi gli altri (tutti ricordano il “Ma lei è Pietro Mennea?” rivoltogli da un sorpreso Muhammad Ali). Tante vite dopo la corsa: plurilaureato (scienze politiche, scienze motorie, Isef, giurisprudenza e lettere), di professione avvocato, commercialista, revisore contabile, agente di calciatori, giornalista pubblicista, insegnante universitario ma anche ex parlamentare europeo e titolare di una stazione della linea metropolitana di Londra, con Kensigton High che ora porta il suo nome.

Un anno di parole, emozioni, ricordi, rimorsi e rimpianti. Tanto è passato da quel maledetto 21 marzo 2013, quando all’età di 60 anni Pietro Mennea librò il volo, strappato alla vita da un brutto male. Prima dell’intitolazione alla “Freccia del Sud” del lungomare che spesso ne ha ospitato gli allenamenti, vi sarà un ricco carnet di eventi: si parte alle 9 con la corsa campestre dei Giochi Sportivi Studenteschi “Trofeo Giovanile Pietro Mennea“; alle 11.00, i campioni sportivi del territorio barlettano, tra cui la campionessa italiana di cross Veronica Inglese, parteciperanno a uno speciale evento dedicato alla corsa veloce sulla distanza di 100 metri, organizzato dal CONI provinciale con il contributo della Federazione Italiana di Atletica leggera. Successivamente, alle 11.30, si svolgerà la cerimonia di intitolazione del “Lungomare Pietro Paolo Mennea”. Nell’occasione, funzionerà dalle 17 alle 21 lo sportello distaccato di Poste Italiane Spa per la diffusione dello speciale annullo filatelico commemorativo e della cartolina celebrativa ufficiale dedicata da Nico Pillinini a Pietro Mennea. Nella stessa giornata, il Lions Club Barletta Host, presieduto dal dott. Savino Piccolo, donerà alla cittadinanza un busto raffigurante la “Freccia del Sud”.

Sono passati 35 anni, da quando, cioè, il 27enne di Barletta decise che si potevano correre i 200 metri in 19 secondi e 72 centesimi. Record mondiale e, naturalmente, record europeo. Era il 12 settembre 1979 , Città del Messico, finale delle Universiadi. Da quel giorno il tempo di Mennea non fu mai più raggiunto da un atleta del vecchio continente e da un bianco. Ci vollero invece ben 17 anni perché l’impresa di togliere a Mennea il record mondiale riuscisse a un afro-americano, Michael Johnson. La gara dei 200 metri è quella che, storicamente e statisticamente, fornisce le migliori prestazioni sulla velocità pura. Dunque per molti anni Mennea è stato anche l’uomo più veloce del creato, potendo vantare una media, sulla distanza, di 36,51 km/h. Nel suo ricordo Mennea ha lasciato 500 gare, 2 primati mondiali, 8 primati europei, 33 record nazionali, una corsa cominciata a 14 anni per guadagnare 500 lire, sfidando di sera le Alfa e le Porsche su viale Giannone, e sempre finendo davanti a loro, e passata attraverso cinque olimpiadi, quattro lauree e 23 libri. Pietro era un figlio del sud, nero del sud come lui stesso si definiva; raggiunse successi e traguardi importanti, superando le difficoltà di essere figlio di questa terra. Era figlio della città di Barletta, figlio del popolo. E Pietro in tutta la sua vita ha continuato a sognare il meglio per la sua città: : per ora, tutti di corsa sul Lungomare “Pietro Mennea”, guardando il mare e quell’orizzonte che la “Freccia del Sud” ci ha dimostrato all’Italia intera e al mondo si possa estendere sempre più in là.