Mancano ormai solamente 4 mesi alle Olimpiadi di Rio e la domanda che ci poniamo è sempre la stessa: quanto è competitiva l’Italia? Quante medaglie vinceremo? Faremo un passo avanti o indietro rispetto a Londra 2012?
Non dimentichiamo che anche il fattore città non è da tralasciare: Rio de Janeiro è 5 ore in meno rispetto all’Italia e un gran numero di gara sarà disputato alle ore 3.00 italiane, quindi 22.00 brasiliane. Il loro fisico si dovrà essere già molto abituato a nuotare nelle ore serali.
Tra le speranze di medaglia più concrete abbiamo Gregorio Paltrinieri, classe 1994, carpigiano, qualificato ai Giochi grazie al titolo iridiato. Lo dicono i numeri, le sue vittorie, la sua determinazione e la sua costanza. Da quattro anni è sempre più in miglioramento. Da due, prima del Duel in the Pool americano, non perdeva una gara nei 1500 stile libero. Ad agosto, ai Mondiali di Kazan, si è preso il titolo iridato sfruttando proprio l’incredibile assenza di Sun Yang, un mistero ancora non del tutto svelato. E dopo un autunno denso di lavoro e sacrifici – oltre 100 chilometri alla settimana – ha firmato il nuovo record del mondo in vasca corta a Netanya in Israele, cancellando il primato di Grant Hackett, che durava dal 2001. Ora davanti a tutti, nei 25 metri, c’è Greg: 14’08”06. Nel Trofeo della Città di Milano, Gregorio ha debuttato con un clamoroso 14’40”61 nei 1500 sl (“Non mi aspettavo di andare così forte, non abbiamo scaricato nemmeno un giorno prima di questo appuntamento e sinceramente sarei stato soddisfatto di scendere sotto i 15′. Anche nel riscaldamento le sensazioni non erano così buone, sono partito per fare del mio meglio pur non essendo al massimo della forma. E se faccio 14’40” in queste condizioni..”) Forza Greg!
La favorita in campo femminile è sempre lei, la Divina (anche lei qualificata per i Giochi grazie al titolo iridiato), che la vedremo ancora una volta gareggiare nella gara che da sempre ama di più i 200 stile libero (tra le altre), con delle rivali più giovani che erano ancora bambine quando lei già saliva sul podio dei Giochi ad Atene nel 2004. Beh, il 2015 è stato un anno ricco ed incoraggiante, ai mondiali solo l’ultima fenomena dell’acquario statunitense, Katie Ledecky, ha preceduto l’azzurra sul traguardo dei classici 200. E non dimentichiamo che al 90% sarà Fede la portabandiera italiana. Chi altro sarebbe potuto esserlo d’altronde? Recentemente ha detto a riguardo: “Sono molto serena verso Rio 2016: cerco nuove notti magiche. Essere portabandiera? Sarebbe una cosa seria, oltre che un grande onore”. Vai Fede!
Molta attenzione viene data inoltre alle numerose staffette che si sono fatte valere in ambito europeo.