Alessandro Costacurta è stato una colonna portante del Milan degli Invincibili: dalla fine degli anni Ottanta e i primi anni Duemila ha rappresentato un pilastro della difesa rossonera e ha costituito, assieme a Franco Baresi e Paolo Maldini, quella barriera davvero ardua da superare per gli avversari.
In un’intervista rilasciata alla BBC, Billy fa il punto della situazione su alcune tematiche calcistiche e ci dice la sua su chi sia il più forte calciatore che abbia mai affrontato. Il primo pensiero è al suo Milan, quel Milan che grazie a Silvio Berlusconi è diventato tra i club più titolati al mondo.
L’attuale presidente va onorato e ringraziato per quel che ha fatto a capo della società rossonera e il nome dell’intero movimento calcistico italiano, ma, secondo l’ex difensore, ora deve farsi da parte. Giudicandolo piuttosto vecchio per amministrare un club, lo ritiene non più adatto a rivestire tale ruolo a causa di una visione che definisce “ristretta” e che non è più all’avanguardia per il calcio contemporaneo.
Plaude, però, all’impegno di rendere il Milan una squadra giovane e composta prevalentemente da italiani. Giudica la cosa una “buona idea” e pensa che il miglior modo di prendersi cura delle nuove leve sia “non ricoprire loro di denaro”.
Alla domanda sul miglior attaccante che sia stato chiamato ad affrontare, Costacurta sembra non avere dubbi: “Ronaldo”. Ma non Cr7, bensì “Il fenomeno” brasiliano, vincitore del Mondiale con i verdeoro nel 1994 e nel 2002. Tanto forte da essere, secondo colui che ora ricopre il ruolo di opinionista per Sky Sport, più forte sia di Messi che di Cr7, ma soprattutto più forte di Maradona.
Nato nel 1966, Costacurta ha sempre legato la sua carriera al Milan, esclusa una sola stagione al Monza nel 1986-87: con il Diavolo ha vinto sette campionati di Serie A, cinque Supercoppe Italiane, una Coppa Italia, cinque Champions League, quattro Supercoppe europee e due Coppe Intercontinentali.