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Conciliare sport e studio, si sa, non è mai facile, ma quando un atleta sceglie di affrontare una carriera sportiva senza rinunciare al proprio percorso scolastico va lodato incondizionatamente.

È il caso di Filippo Tortu, promettente velocista milanese di origini sarde, che tra poco più di un mese prenderà parte ai Campionati Mondiali di atletica leggera. Che il duecentista azzurro, vice campione mondiale juniores dei 100 metri, abbia i piedi per terra lo si capisce da ogni intervista rilasciata, in cui emerge la ferma volontà di continuare gli studi perché consapevole che la carriera sportiva ha un limite temporale ben limitato, poi bisognerà trovare un’alternativa di vita.

E così racconta in esclusiva a QN Quotidiano Nazionale le difficoltà di conciliare gli allenamenti con i libri: “Mi allenavo alle 16 prima degli esami, ma quell’orario non mi consentiva di studiare come dovevo né prima né dopo”, le sue parole, aggiungendo poi che grazie alla mamma è riuscito a trovare il modo di portare avanti entrambe le cose, fino a diplomarsi con il buon voto di 70/100. E ha già le idee abbastanza chiare sull’immediato futuro: Carl Lewis (!!!) avrebbe voluto condurlo negli Stati Uniti per allenarlo, ma Filippo frequenterà l’università, dovendo ancora scegliere tra la Cattolica a Milano e la Luiss a Roma.

Ben diversa è la storia di un calciatore, Gigio Donnarumma. Anch’egli avrebbe dovuto affrontare gli esami di stato, essendo appena diciottenne. Ma, posticipati gli stessi a luglio per prendere parte ai campionati europei con la nazionale under 21, ha preferito alla fine disertarli per concedersi una vacanza ad Ibiza.

Una decisione che ha mandato su tutte le furie la Presidente di commissione dell’Istituto Scolastico in cui avrebbe dovuto sostenere gli esami, la quale ha sottolineato come alla prova si sia presentato chi aveva a che fare con gravi problemi familiari, invece lui, ormai entrato nell’orbita dei business con contratti milionari, ha scelto di andarsene in Spagna.