E voi rinuncereste al vosto primo -e probabilmente unico- Mondiale della vostra carriera per un problema agli adduttori? Questa mattina, accanto alle recriminazioni per le assenze di Rossi e Destro, ai dubbi sulla presenza di Abate, alle perplessità circa la convocazione di Insigne, era questa una delle tante domande che circolava nei “bar sport” di tutta Italia: protagonista dell’interrogativo un brasiliano di nascita e italiano di adozione come Romulo.
Passato in un anno dall’anonimato nella Fiorentina alla inamovibilità nel Verona di Mandorlini con 33 presenze, sei reti e nove assist, il calciatore nato a Pelotas (quando il calcio ce l’hai nelle radici, verrebbe da pensare) nel 1987 e protagonista di una discussa naturalizzazione ha meritato il titolo di vincitore morale dicendo “no” alla chiamata di Prandelli per il Brasile, nonostante una fiducia meritata sul campo: “Il ct mi aveva inserito tra i 23, ma gli ho risposto che sono al 70%. Non è giusto che uno che sta bene dovesse restare fuori”.
Onore al merito, onore alla condizione fisica, avrà pensato Romulo: e per tanti colleghi che non appendono gli scarpini al chiodo pur avendo terminato le batterie, ecco il bel gesto di un giocatore criticato ancora prima di vestire la maglia azzurra nella solita diatriba tra favorevoli e contrati agli oriundi.
Articolo di Luca Guerra (Twitter: @GuerraLuca88)