Tutti, proprio tutti, ma non Massimiliano Allegri. Questo hanno pensato tifosi e addetti ai lavori, provando ad immaginare chi sarebbe stato il successore di Antonio Conte sulla panchina della Juventus all’indomani delle sue clamorose dimissioni. E invece, con una decisione sorprendente e del tutto inaspettata, la società bianconera ha deciso di puntare proprio sul tecnico livornese.
Una scelta che, ovviamente, ha suscitato non poche perplessità e l’inevitabile malumore della tifoseria. Perchè Max, fino a ieri, era considerato uno degli allenatori più ostili alla Vecchia Signora, alla stregua di Zdenek Zeman e Josè Mourinho. Impossibile dimenticare le feroci polemiche del 2012, quando Allegri con le sue dichiarazioni al vetriolo riuscì ad inimicarsi l’intero ambiente bianconero. Prima esprimendosi sul numero di scudetti della Juve (“Io dico che sono 31. Non vedo perché la Juventus non conti anche quello conquistato vincendo il campionato di serie B…“), poi rispondendo malamente a Beppe Marotta, (“Da oggi chiederò a lui il permesso di parlare in carta bollata“) e, soprattutto, sparando a zero dopo il celebre gol non assegnato al Milan nello scontro diretto disputato a San Siro (“C’è solo un episodio che finora sta decidendo il campionato e questo episodio è il gol non gol di Muntari“). Insomma, non proprio un idillio tra l’ex tecnico rossonero e la società del presidente Agnelli.
Ma c’è di più. Max in questa nuova avventura professionale ritroverà Andrea Pirlo, dopo averlo praticamente etichettato come “bollito” nel 2011. Pirlo, infatti, fu praticamente costretto a lasciare Milano, dopo che Allegri gli aveva preferito Van Bommel nel suo ruolo naturale, prospettandogli un ruolo da comprimario come esterno di centrocampo. Una scelta rivelatasi clamorosamente sbagliata quella di rinunciare (a parametro zero) al campione bresciano, capace di disputare altre stagioni a livelli elevatissimi, vincendo tre scudetti consecutivi con la maglia della Juve.
Con queste premesse, la decisione juventina di puntare su Max Allegri appare francamente incomprensibile e, almeno in questo momento, sembra un autogol da parte della società bianconera. Il calcio, tuttavia, spesso riserva delle sorprese e saranno solo i risultati a stabilire se Allegri è la scelta giusta per raccogliere la pesante eredità di un allenatore vincente ed ambizioso come Antonio Conte.