Alves non si aspettava certo un simile seguito, dovuto al suo gesto spontaneo di raccogliere, sbucciare e mangiare la banana lanciata in campo al Madrigal, durante Villarreal-Barcellona. Infatti, non appena il video che lo vede mordere il frutto in questione ha iniziato a fare il giro del web, si sono moltiplicate le dimostrazioni di solidarietà da parte di giocatori, addetti ai lavori, giornalisti e tifosi.
Da Neymar a Sergio Aguero e Marta, passando per Mario Balotelli, Roberto Carlos, David Luiz, Suarez, Lucas e Coutinho. Anche il premier Renzi e il ct della nazionale Cesare Prandelli non hanno resistito: hanno posato per una foto con la banana nel corso di un incontro tenutosi a Palazzo Chigi.
‘Sono in Spagna da 11 anni, non è cambiato nulla. Non ci rimane che ridere di questi ritardati’, ha dichiarato il brasiliano, aggiungendo, tra l’altro, che metterebbe volentieri su internet la foto del tifoso incriminato per farlo vergognare del brutto gesto commesso. Quanto fatto da Alves è stato del tutto spontaneo. ‘Non ho pensato alle conseguenze e non immaginavo un seguito del genere’ avrebbe garantito.
Intanto in Brasile, scenario dei Mondiali, si evidenzia il messaggio espresso dal connazionale. Globoesporte pubblica ‘Quella banana è il Brasile che viaggia attraverso il tempo e lo spazio. Quell’ironia nel gesto di mangiare il frutto è come un ballerino che balla la samba o un giocatore che dribbla’. Certo, il messaggio mediatico è meno spontaneo di quello del giocatore, ma va bene uguale, pur che serva a sensibilizzare davvero sul tema razzismo e sulle possibili iniziative per dire ancora una volta no ad esso.
Insomma, tutti presi dall’hashtag “siamo tutti scimmie” e dalla voglia di dare il proprio contributo alla buona causa perchè ‘Dobbiamo agire su cose come questa. Dobbiamo aprire le loro menti, cercare di aiutarli a capire che siamo tutti uguali. Non ci sono colori e razze. All’interno, abbiamo tutti il sangue dello stesso colore’. Alves docet.