Anelka continuava a smentire l’esistenza di un qualsiasi tipo di accordo con l’Atletico Mineiro, così il presidente del club, Alexandre Kalil, per non passare da bugiardo, ha deciso di agire nell’immediato. Il numero uno della società brasiliana ha mostrato il pre-contratto alla base dell’annuncio postato via twitter lo scorso 6 aprile.
Il pre-contratto esibito è in realtà un vero e proprio bottino in grado di “incastrare” Nicolas Anelka: ricevute di biglietti aerei e di hotel pagati per l’attaccante, il fratello Claude, l’agente Cristian Cazini e l’intermediario Robson Lima, il tutto accompagnato da una fotocopia delle carte d’identità di ognuno.
Come se non bastasse, Kalil ha pubblicato ulteriori documenti, tra cui spicca anche una copia del pre-contratto, con le firme dell’agente di Anelka e dell’intermediario. Le suddette prove saranno esibite alla Fifa al fine di chiedere all’attaccante un risarcimento e il rimborso delle spese sostenute. Ciò che ha spinto all’azione il Presidente dell’Atletico Mineiro sono stati innanzitutto gli sfottò e le critiche ricevute in patria per l’annuncio di dieci giorni fa che recitava “Anelka é do Galo”.
Dal pre-contratto, firmato dall’agente e dall’intermediario, emerge che Anelka si sarebbe impegnato a raggiungere Belo Horizonte entro l’8 aprile per firmare un accordo valido fino al dicembre del prossimo anno. Tra l’altro, c’è addirittura la copia di una lettera, scritta e firmata a mano, in cui Anelka conferma il viaggio entro la data prestabilita.
Ma Anelka non è mai giunto in Brasile. Il giocatore aveva comunicato tramite il suo account di Twitter la rescissione del suo contratto col West Bromwich Albion, lo scorso 14 marzo, ma il club coinvolto avrebbe negato di esserne a conoscenza, andando tuttavia ad annunciare, il giorno dopo, lo scioglimento del contratto, e accusando l’attaccante di aver avuto un comportamento poco professionale.
Alle critiche dell’ex club, per il francese si aggiungono quelle della presunta squadra futura, anche se ormai l’intero affare brasiliano è da ritenersi completamente chiuso. In attesa di un rilancio da parte di Anelka, la vicenda potrebbe realmente arrivare alla Fifa.