Il mondo del motociclismo perde uno dei più grandi di sempre: è Angel Nieto, scomparso all’età di sessanta anni dopo essere rimasto vittima di un grave incidente ad Ibiza avvenuto pochi giorni fa.
Nato a Zamora il 25 gennaio 1947, comincia ad avvicinarsi al mondo delle due ruote all’età di tredici anni. Fa il suo esordio nel 1964, all’età di diciassette anni, al campionato del mondo della classe 50 al Gran Premio di Spagna, sul circuito di Barcellona, quando si classifica al quinto posto alla guida di una Derbi.
È il segno di un talento fuori dal comune, che lo porta, nel corso degli anni, a dominare la scena nella stessa classe di cilindrata, nonché nella 125: nel 1967 vince in entrambe le classi, diventando il più giovane pilota di sempre ad imporsi nella categoria inferiore; si laurea per ben sei volte campione del mondo della classe 50 (nel 1969, 1970 e 1972 su Derbi; 1975 su Kreidler; 1976 e 1977 su Bultaco) e per sette volte nella 125 (nel 1971 e 1972, su Derbi; 1979 e 1981 su Minarelli; 1982, 1983 e 1984 su Garelli).
Il ritiro dall’attività agonistica avviene nel 1986 dopo novanta gran premi vinti, numeri che gli permettono di meritare il titolo di una curva del circuito di Jerez de la Frontera. Nel 2005 esce in suo onore anche una pellicola cinematografica, “Angel Nieto: 12+1”, il cui titolo fa riferimento alla scaramanzia a causa della quale rispondeva “12+1” a chi gli chiedeva il numero di titolo vinti.
Per numero di allori vinti è secondo nella storia soltanto a Giacomo Agostini, che di titoli mondiali ne vanta ben quindici. Proprio quest’ultimo non esita a commentare la scomparsa del collega, definendosi distrutto: “Abbiamo sempre corso in categorie diverse e questo ha permesso che l’amicizia rimanesse intatta”. Lo stesso campione italiano ricorda di aver cenato assieme a lui poco più di un mese fa e di non farsi assolutamente capace che tutto sia finito.