Sharewood

Mi piacerebbe tanto raggiungere gli amici per il weekend in montagna, ma non ho l’equipaggiamento per sciare e non mi posso permettere di acquistarlo. Vorrei fare un bel giro in bici, ma non ne possiedo una e non ho la possibilità di comprarla. Sarebbe bello andare in campeggio ma ci rinuncio, non ho neppure la tenda ed una nuova costa troppo per le mie possibilità economiche.
Molto presto questi problemi non esisteranno più grazie a Sharewood, una startup italiana che partecipa all’Innovaction Lab e che potrebbe rivoluzionare il mondo delle attrezzature sportive. Ne abbiamo parlato con Luigi Gigliobianco, responsabile social marketing di questo affascinante e innovativo progetto.

Ciao Luigi, grazie per aver accettato il nostro invito. Innanzitutto spieghiamo ai lettori cos’è Sharewood
Sharewood è un’idea che nasce dal semplice concetto di condivisione delle attrezzature sportive, con particolare riferimento al mondo degli attività ricreative all’aria aperta (outdoor) come ad esempio surf, snowboard o camping. Il tutto in una fondamentale ottica di rispetto dell’ambiente. In sintesi, condividere per risparmiare (o guadagnare) con la massima semplicità, e grazie a persone come te.

A chi si rivolge Sharewood?
Sostanzialmente gli utenti coinvolti sono da un lato quelli interessati a prendere in affitto l’attrezzatura sportiva di cui necessitano con un notevole abbattimento dei costi, e dall’altro i soggetti che vogliono guadagnare qualcosa attraverso il noleggio della propria attrezzatura.

In concreto, come funzionerà Sharewood?
Ci sarà una piattaforma peer to peer assolutamente autonoma, del tutto gratuita e soprattutto sicura. Sharewood verificherà ogni account di chi affitta e del proprietario dell’oggetto. Attraverso un servizio di geolocalizzazione, ogni utente potrà ricercare le attrezzature sportive desiderate tra quelle messe a disposizione dagli altri utenti senza alcun timore per la riservatezza dei propri dati personali. Abbiamo pensato anche ad un sistema di feedback tra gli iscritti in modo da generare un meccanismo di recensioni e valutazioni che possano facilitare le operazioni di scambio tra i soggetti coinvolti.

Quali sono i principali ostacoli per la realizzazione di un progetto così ambizioso?
Uno delle più grandi difficoltà è sensibilizzare le persone alla sharing economy, che nel mondo rappresenta la quotidianità ma qui da noi è ancora tutta da scoprire.

Quali sono le prossime tappe di questo progetto?
Non siamo ancora ufficialmente sul mercato ma, se tutto andrà come pensiamo, già nel mese di agosto saremo operativi. Nei prossimi giorni parteciperemo ad un evento per pubblicizzare Sharewood nel Salento grazie al nostro partner Gabriele Longo, mentre il 20 maggio saremo alla World Wide Web Conference di Firenze, evento mondiale in cui illustreremo il pitch (la presentazione) di Sharewood. Il team si sta impegnando davvero tantissimo, la nostra politica aziendale è quella di lavorare in modo coordinato per raggiungere in tempo gli obiettivi prefissati. La persona che sta coordinando tutto il lavoro in maniera ottimale e sta portando avanti il progetto è il CEO Piercarlo Mansueto, Co-Founder di Sharewood.

Ringraziamo Luigi per la disponibilità e facciamo un grande in bocca al lupo a tutti i giovanissimi protagonisti di Sharewood, testimonianza lampante di come le idee vincenti non abbiano età.