Per cominciare a giocare a calcio devi avere gli scarpini (e la tecnica), per iniziare a guidare ti serve la patente. Babacar El Hadji Khouma, conosciuto semplicemente come Babacar, attaccante nato a Thiès il 17 marzo 1993, è in possesso solo di una delle due: non avendo dubbi su quale opzione scegliere, stanti i numeri (29 gol in 93 partite in Italia tra Padova, Modena e appunto Fiorentina), ecco che il weekend imperfetto ha fatto capolino nella vita del 22enne senegalese. Venerdì notte, poco prima delle 3, era stato fermato mentre guidava una Porsche Cayenne senza aver mai preso la patente. La polizia ha anche fatto scattare il fermo amministrativo dell’auto. Era già accaduto che Babacar avesse problemi di patente in Italia: a fine agosto 2011 il giocatore era stato fermato, sempre a Firenze, dalla polizia stradale alla guida della sua auto, una Chevrolet: allora aveva una patente senegalese, non valida in Italia e la sua macchina venne sequestrata.

Il risultato della bravata in auto, che ha partorito sul web un nuovo soprannome in tema, appunto “Baba-no-car”? Una importante strigliata da parte del club viola, che ha blindato il caso e ha preferito puntare sul campo, dove il recente pari di Londra contro il Tottenham in Europa League, la sfida interna al Torino e in campionato e il match di ritorno contro gli inglesi fissato giovedì prossimo avevano delineato un trittico di fuoco in cui tutte le forze erano utili. Così ieri sera Billy, come lo chiamano i tifosi viola, è sceso in campo al “Franchi” nel tridente offensivo completato da Diamanti e Ilicic: minuto 10, calcio di rigore per la Fiorentina, dal dischetto ci va…proprio Babacar. Calcio potente, respinto da Padelli: finirà 1-1, con i centri messi a segno nel finale da Salah e Vives. La Fiorentina manca il controsorpasso alla Lazio al quarto posto e si ferma a quota 39, il Torino raggiunge Milan e Palermo a 33 punti. Babacar resta in campo per 78 minuti, fino a che lascia il posto a Gilardino. Non porterà questo fine settimana nella bacheca dei ricordi: certamente di rigori e reti da realizzare per il riscatto ne avrà, ma un corso per la guida, per sé e per gli altri, lo faccia subito. Per evitare che i difensori più temuti diventino i paletti della polizia stradale.
(Twitter: @GuerraLuca88)