Si avvicina la fine del campionato di Serie A, e per tutte sarà il momento di fare i dovuti bilanci. Tra queste, non può mancare il Genoa di Gasperini, alle prese con una situazione molto delicata: aritmeticamente i rossoblù sarebbero qualificati per la prossima edizione dell’Europa League, ma l’effettivo ritorno in Europa passa per la sentenza del Coni attesa per la fine del campionato.

Una stagione che, insomma, si deciderà anche in tribunale. E che in caso di esito negativo assumerebbe i contorni di un’atroce beffa: se da una parte il posto europeo spetterebbe ai cugini-rivali della Sampdoria, dall’altra molti campioni – Iago Falque e Perin su tutti – avrebbero già pronte le valigie per accasarsi altrove. Ed è in particolare sul portiere di Latina, prodotto del vivaio rossoblù e da tempo in orbita nazionale, che si concentrano le attenzioni maggiori.

Quale sarebbe la decisione migliore da prendere per l’ex Pescara in caso di mancata Europa? Opionione pubblica e tifoseria da giorni si confrontano sull’argomento. Ma ad aggiungere ulteriore legna al fuoco ci pensa inaspettatamente Simone Braglia, ex indimenticato portiere della Notte di Anfield del 1992. “Se fossi Perin – dichiara l’ex numero uno a Primo Canaleambirei a qualcosa di meglio del Genoa, senza nulla togliere ai rossoblu, perchè mi mancherebbe una competizione internazionale per la mia maturazione professionale in prospettiva della nazionale. Credo che al Genoa abbia concluso il suo percorso, non deve dimostrare più nulla“.

Un uscita giudicata infelice dai supporters del grifone, a cui hanno fatto seguito una lunga serie di polemiche. Ed anche un piccolo dietrofront da parte dell’ex calciatore comasco: “Ovviamente io mi auguro possa crescere e restare nel Genoa, ma se ambisce a diventare il portiere della nazionale in futuro, deve giocare le coppe per aumentare la propria esperienza internazionale”. Basterà tale precisazione per far rientrare ogni allarme?