Nelle scuole elementari di tutta Italia il suono della campanella l’ultimo giorno di scuola è come un gol al novantesimo. Corse sfrenate ed esultanze perché l’estate è alle porte, la sveglia non suonerà più la mattina presto, niente compiti il pomeriggio, la sera a letto tardi e i libri abbandonati alla polvere. E’ stato sempre così e sempre lo sarà.
Ma per molti bambini questa estate non sarà come le altre. Ad attendere i piccoli appassionati di calcio c’è Brasile 2014: il loro primo Mondiale, il più atteso.
Scopriranno la magia dell’evento sportivo più importante del pianeta, capiranno cos’è un girone e cosa significa eliminazione diretta, conosceranno nuove bandiere, chiederanno perché Argentina e Inghilterra sono rivali, perché la Germania ha paura di noi, perché il Brasile è la squadra da battere, dov’è l’Uruguay e come fanno i telecronisti a riconoscere i giocatori della Corea e del Giappone.
Le squadre improvvisate nei campetti degli oratori avranno i nomi delle nazionali, c’è chi sceglierà l’Olanda per il colore della maglia, chi il Ghana per la bandiera, chi il Cile perché c’è Arturo Vidal. E se un gruppo sceglierà l’Argentina perché c’è Messi, l’altro sarà il Portogallo perché c’è Cristiano Ronaldo.
Torneranno a casa sporchi e sudati, si piazzeranno davanti alla tv, impareranno alla perfezione le esultanze più divertenti e tenteranno di imitare le giocate più strane come a suo tempo furono la cuauhtemiña del messicano Blanco, l’elastico di Rivelino, il drible de vaca di Pelè o la roulette de Marseille di Zidane.
Qualche bambino scoprirà che nel 1986 un ragazzo basso col 10 di nome Diego ha dribblato tutti, anche il portiere, e ha fatto il gol del secolo. Cercherà di imitarlo l’indomani. Invano.
Altri ascolteranno rapiti i racconti dei nonni: un frullato di Rivera, Paolo Rossi, Totò Schillaci e Roberto Baggio.
Alcuni sfoglieranno i vecchi Atlante dei genitori per cercare la Costa Rica, altri si chiederanno come avrà fatto l’Italia così piccola a vincere quattro Mondiali e la Russia neanche uno.
La preoccupazione comune a tutti loro sarà riuscire a restare svegli per Italia-Inghilterra. E’ il loro primo appuntamento e l’ansia cresce.
Mondiali Brasile 2014: per molti bambini, ma purtroppo non per tutti, sarà la fabbrica dei sogni.