La nostra personalissima formazione, composta da titolari e riserve, con i Flop del Mondiale ormai giunto alla conclusione. Commentate e se volete rivelateci la vostra Flop 11.

Portieri
Per la nostra Flop 11 tra i pali non potevamo che schierare Iker Casillas. Un mondiale disastroso quello della Roja, senza esclusione di reparto. Il tiki taka questa volta non c’è stato e non è riuscito a coprire i frequenti svarioni del suo numero uno. Come riserva abbiamo scelto Igor Akinfeev, il quale con due uscite a dir poco avventate ha contribuito e non poco all’eliminazione della propria nazionale.

Difensori
Difesa a tre: Phil Jagielka. L’unica nota positiva del suo Mondiale è stata il salvataggio sulla linea sul pallonetto di Mario Balotelli, per il resto due partite due incubi, gli stessi che lo assalgono ancora la notte ripensando al pistolero Suarez. Proseguiamo con Sergio Ramos. Beh basta tornare alle fasi finali dell’ultima Champions League, per capire che stiamo parlando di due giocatori differenti. E terminiamo con Pepe, si perchè per l’ennesima volta il portoghese ha evidenziato i suoi limiti caratteriali, guadagnandosi un bel rosso e dando così il via al dilagare tedesco. In panchina si siedono ahinoi Giorgio Chiellinie Dani Alves, per entrambi un Campionato del Mondo di gran lunga al di sotto delle aspettative.

Centrocampisti
Passiamo alla metà campo e devo dire che in questo reparto abbiamo una vasta gamma di scelta. Steven Gerrard. Il capitano inglese, esanime dopo la cavalcata con i Reds, non ha disputato il Mondiale che tutti si aspettavano e ha sulle spalle il grave errore commesso nell’azione del secondo gol di Suarez. Kevin-Prince Boateng. In ombra in tutte le gare disputate, ma grazie al litigio col compagno Muntari ci siamo ricordati della sua presenza. Joao Moutinho. Dal miglior assist man delle qualificazioni ci si aspettava di più. Thiago Motta. Un Mondiale penoso, e non aggiungiamo altro. Tra le riserve possiamo trovare numerosi pseudo titolari, su tutti Paulinho, apparso spaesato nel centrocampo verdeoro, Shinji Kagawa, la stella di un Giappone molto deludente dopo la convincente Confederations Cup della scorsa estate, e Alexandre Song.

Attaccanti
Per il nostro tridente partiamo da Diego Costa, le cui precarie condizioni fisiche e una stagione estremamente estenuante sono sicuramente degli alibi molto attendibili, ma forse avrebbe fatto meglio a scegliere la Seleçao, che attualmente non ha punte. Samuel Eto’o. Semplicemente non si è assunto alcuna responsabilità sulle spalle, anzi la fascia da capitano è sembrata più un peso che altro. Edin Dzeko. Ci si aspettava che la Bosnia passasse il girone, se non lo ha fatto è anche per l’imprecisione del proprio attaccante. In panchina schieriamo Mario Balotelli, più per il suo atteggiamento in campo che per le sue prestazioni, in quanto, preso da tutti come capro espiatorio del fallimento italiano, se andiamo ad analizzare le tre gare disputate, è stato troppe poche volte assistito dai propri compagni.
Accanto a lui il Chicharito Hernandez, a dire il vero non per colpa sua, ma del mister Miguel Herrera, che ha saputo si dare delle solide basi al proprio Messico, ma non ha saputo conciliarle con l’unica stella a disposizione.