Un’interpretazione da premio Oscar, quella del Calcio Catania di questa sciagurata stagione di Serie B. Un cammino di salite e discese, imprevedibili come nelle montagne russe, da nausea ma anche da adrenalina, come quella del 4-1 contro il Trapani. Una spiegazione di questa annata così difficile non c’è e presumibilmente non ci sarà mai, o meglio, nessuna spiegazione certa, perché di voci ne girano eccome. Dallo strappo irrimediabile tra il presidente Pulvirenti e i tifosi etnei, ai presunti problemi societari, alla non conformità degli uomini mercato.
Eppure la squadra che a gennaio è stata totalmente rivoluzionata ha sempre dato l’impressione di non prestare attenzione alle chiacchiere e fare risultato nei momenti più insperati. Prima l’Avellino, poi il Varese e per finire i cugini del Trapani danno vita ad un filone di tre vittorie consecutive che risolleva i rossazzurri dagli ultimi posti e garantisce per lo meno un po’ di respiro. La protagonista di questa storia è senza dubbio l’irrazionalità, ingrediente essenziale delle storie d’amore come quella tra il Catania, la sua città e i suoi tifosi. Forse è per questo motivo che dopo tante critiche, al termine della partita contro la squadra di Cosmi, c’era un uomo che somigliava più ad un bambino che sorrideva, quello era il presidente Pulvirenti, felice forse come poche altre volte lo è stato in questa stagione nonostante la consapevolezza del fallimento progettuale.
Tutto è cambiato a Catania nel giro di un anno, i giocatori adesso tutti (quasi) italiani, anche il capitano è di nuovo italiano, Emanuele Calaiò dopo Mariano Izco, è cambiata la categoria che adesso è quella cadetta, è cambiato l’umore delle curve ben lontano dagli splendidi otto anni di serie A ad altissimi livelli, ma se l’irrazionalità è il sale dell’amore, allora la gioia di supportare questi colori per i tifosi catanesi, questa no, non cambierà mai. La più grande delusione del campionato, così l’hanno chiamato questo Catania, ora spera nel miracolo quasi del tutto impossibile di recuperare nove punti allo Spezia per un posto nei play off, anche se basta un passo falso e si ripiomberebbe in basso, in quel profondo nero che tanto male si addice ai colori di questa splendida città.