Nel bel mezzo della prima tappa di Coppa del Mondo di ciclismo su pista 2019/2020 di scena a Minsk, arriva un capolavoro azzurro firmato da Filippo Ganna: il forte passista piemontese si rende interprete di un qualcosa di prodigioso nell’inseguimento individuale ed infrange per due volte il record del mondo, oltre a conquistare la scontata medaglia d’oro.
Tre volte campione iridato di specialità, il ventitreenne in forza al Team Ineos dimostra di essere il numero uno anche cronometro alla mano. E così, in Bielorussia, tra qualificazioni e finali sbriciola il primato mondiale appartenente allo statunitense Ashton Lambie, che lo scorso settembre aveva fatto stampare in altura il tempo di 4.05.53.
Ganna al mattino migliora il crono del nordamericano postandolo a 4:04.252, poi, in occasione della finalissima per l’oro contro il britannico John Archibald, non solo va a doppiare il malcapitato avversario nel corso dell’ultimo chilometro, ma taglia il traguardo fermando il tempo su 4:02.647.
È qualcosa di sensazionale, ciò che compie il verbanese in maglia azzurra; qualcosa destinato a restare agli annali della disciplina e magari ad essere ulteriormente migliorato dallo stesso nostro connazionale. Peccato che la gara dell’inseguimento individuale non appartenga al programma olimpico, ma a Tokyo 2020 il nostro alfiere darà di sicuro una grossissima mano al quartetto dell’inseguimento a squadre che, a questo punto, si candida ad essere uno dei pretendenti per le medaglie.
Senza dimenticare che, con il bellissimo bronzo conquistato nella cronometro agli ultimi Mondiali di Yorkshire, lo stesso Ganna – ormai una certezza anche nelle prove contro il tempo su asfalto – potrà concorrere anche nel percorso su strada nella rassegna a cinque cerchi.
“Si entra nella storia. Grazie a chi mi è stato vicino. La stagione è quasi finita“, il primo commento del campione italico, mentre il suo commissario tecnico Marco Villa parla di “vittoria straordinaria” e di “trionfo di un bellissimo gruppo”.