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Certo, tipico dell’Arsenal, ce ne servono due e ne fanno uno giusto per farci arrapare! (Paul)

Ieri è successo qualcosa di incredibile a Londra. Il Liverpool, in vantaggio per 3 a 0 sul Crystal Palace si è fatto rimontare. Le lacrime di Suarez e Gerrard hanno fatto il giro del mondo. Personalmente mi ha colpito tantissimo anche vedere un gigante tutto tatuato come Skrtel, in ginocchio a piangere. C’è ancora magia in questo sport, soprattutto in Inghilterra, lontano da violenti e carogne. Il Liverpool è avanti di tre gol, in una partita decisiva, eppure continua ad attaccare.

E sapete perché? Perché anche se Rodgers afferma il contrario, “Il nostro unico obiettivo era vincere – ha dichiarato l’allenatore dei Reds in conferenza stampa – ero stato chiaro con i miei giocatori“, Suarez e compagni hanno pensato di poter riaprire il campionato segnando almeno sei gol. Una regola semplice semplice, che da noi non c’è, e che invece contribuisce a rendere la Premier ancora più bella di quella che è: a parità di punti vince il campionato chi ha segnato più gol, chi ha la migliore differenza reti. Ovvero chi si è preoccupato di dare più spettacolo. Da noi, vince chi prevale nello scontro diretto. Non è un caso la rimonta di ieri. La differenza reti ha deciso, per esempio, il campionato del 1989. Un campionato entrato nella storia del cinema, oltre che dello sport.

C’era proprio il Liverpool e quella volta era l’Arsenal che veniva da 18 anni di digiuno. All’ultima giornata si affrontano proprio Reds contro Gunners, ad Anfield Road. La differenza reti dice che non solo l’Arsenal deve vincere, deve farlo con due gol di scarto. Altrimenti lo scudetto resterà a Liverpool. Eppure l’Arsenal ha comandato in lungo e in largo il campionato, buttandolo solo nelle ultime giornate. Il resto velo faccio raccontare da Nick Hornby, tifosissimo dell’Arsenal, e dal film tratto dal suo capolavoro “Febbre a 90” da cui è tratto questo video. Due minuti intenissimi per chi pensa che “Il calcio ha significato troppo per me e continua a significare troppe cose“. Chissà che questa volta non sia di buon auspicio per i Reds e per uno scudetto che manca da 24 anni, e che sembra ormai buttato via.

Guai a dare la Premier per finita. Guai a dare ragione a Rodgers “Questa lezione – ha detto il bravissimo allenatore – deve servirci per la prossima stagione. Il titolo è andato“. Vero, a Manchester difficilmente si faranno sfuggire questa occasione. Ma vi garantisco che era così anche nel 1989. E ad Anfiled quella partita dovrebbero ricordarsela molto bene. Il gol incredibile di Thomas, il più criticato dei giocatori dei Gunners, al 90′ cambiò una storia già scritta. Provaci ancora, Brendan.

Quando ripenso al 26 maggio 1989, non so spiegarmi esattamente cosa sia successo a entrambi. Be’, a tutti e tre se contiamo la squadra. Però so una cosa, che il mio rapporto con l’Arsenal è cambiato, quella sera. È come se fossi saltato sulle spalle della squadra quella sera e questa mi avesse trasportato nella luce che si irradiava di colpo su tutti noi. In quel momento, in qualche modo mi sono sentito staccato dalla squadra. Oh sì, ci frequentiamo ancora e io continuo ad amarla e insieme a odiarla, ma ho la mia vita ora, i miei successi e i miei fallimenti non sono necessariamente legati ai suoi. E questa è una buona cosa, o almeno credo. (Paul)