zidane

Aveva lasciato la panchina delle Merengues dopo aver vinto la terza Champions League consecutiva, ora Zinedine Zidane viene ufficialmente richiamato come allenatore del Real Madrid.

La stagione per i pluricampioni d’Europa in carica è e si concluderà in modo fallimentare: ampissimo anche il gap dal Barcellona capolista di Liga, clamorosa la debacle in Champions contro l’Ajax. La cosa poteva essere anche abbastanza scontata, dal momento che il ciclo dei Blancos aveva portato a numerosi trionfi sulla scena internazionale tali da far rabbrividire qualunque avversario; eppure, per il Real, vincere non è mai abbastanza.

Così finisce anzitempo l’avventura di Santiago Solari, a sua volta chiamato a prendere le redini di Jose Lopetegui, colui che doveva essere l’erede designato di Zizou, invece rivelatosi un flop colossale.

Zidane aveva detto di volersi prendere un anno sabbatico prima di cominciare una nuova avventura, ma non sarà così: troppo forti le sirene del club più prestigioso al mondo, così eccolo dire addio alle vacanze e di nuovo varcare il campo di allenamento della compagine madrilena.

Per lui si pensava potesse esserci la panchina della Juventus del dopo Allegri (il livornese sarà probabilmente pronto a lasciare al termine di questa stagione sia in caso di uscita prematura che di incredibile vittoria in Europa) ed El Pais aveva anche ipotizzato il raggiungimento di un accordo tra i bianconeri e il francese fino al 2022.

Si era fatto il nome di Jose Mourinho per sostituire Solari, ma alla fine ha vinto il pensiero di Jorge Valdano, membro della dirigenza, ma uno dei più fieri avversari del presidente Florentino Perez: l’argentino aveva chiaramente detto che “il ritorno di Zidane sarebbe un segnale di unità per il madridismo, quello di Mourinho invece sarebbe un altro motivo di divisione”.

Dando il bentornato a Zidane, il Real non ha dato il benservito a Solari: quest’ultimo resterà all’interno dello staff con un altro ruolo che verrà deciso assieme agli altri uomini della dirigenza.