Lakers at Wizards 12/3/14

Lakers at Wizards 12/3/14
Lakers at Wizards 12/3/14

Era nell’aria, ormai molti se lo aspettavano, anche se gli amanti di questo sport speravano che questo momento non arrivasse mai, invece, nella notte il “Black Mamba”, più amato negli Stati Uniti ma anche in tutto il mondo, ha dato la notizia del suo ritiro a fine stagione. Come al solito lo ha fatto con la stessa classe con cui calca il parquet, dedicando una lettera al suo più grande amore pubblicata dal “The Player’s Tribune”. Eccone una parte: “ Dear Basketball, from the moment i started rolling my dad’s tube socks and shooting imaginary game-winning shots in the Great Western Forum i knew one thing was real: i fell in love with you”.

Bryant ha mosso i primi passi nell’NBA al termine della scuola, senza passare dal college, nel 1996. Fu scelto come 13esima scelta da Charlotte Hornets, ma subito ceduto ai Lakers in cambio del centro Vlade Divac, dato che la squadra di Los Angeles aveva appena messo sotto contratto il centro più forte in circolazione Shaquille O’neal. Già da subito Bryant entra nel cuore dei tifosi gialloviola, conquistando nei primi anni di carriera 3 anelli consecutivi. La carriera del “Black Mamba” non è stata sempre rosa e fiori, infatti molte vicissitudini esterne al campo (come l’accusa di stupro), gli infortuni e gli scontri con la società e giocatori come Shaq ne hanno minato il percorso senza mai abbatterlo. Bryant è riuscito a siglare record su record, anche negli anni in cui la squadra non girava, il 22 gennaio 2006 ha stabilito il secondo miglior punteggio in una singola partita, segnando 81 punti contro i Raptors (secondo solo a Wilt Chamberlain capace di segnare 100 punti in una sola partita). In quella stagione, inoltre, ha concluso con una media di 35,4 punti a partita entrando nella top 10 per punti a partita segnati in stagione. Il talento di Bryant lo ha portato ad essere il secondo giocatore nella storia dell’NBA a segnare per quattro partite consecutive più di 50 punti (dietro al solito Wilt Chamberlain). Nella stagione 2007/08 l’ottimo rendimento di Bryant lo porterà a vincere il titolo di MVP della Regular Season, mettendo a segno un altro record nella sua carriera segnando 61 punti contro i Kniks al Madison Square Garden, punteggio più alto messo a segno da un solo giocatore nello stadio di New York (record poi superato da Anthony nel 2014). Nelle stagioni 2008/09 e 2009/10 è riuscito a riportare i Lakers tra le squadre più grandi della lega conquistando altri due anelli (arrivando così ad un totale di 5 anelli da annoverare nel suo palmares personale). Dopo queste vittorie i Lakers non riescono a mantenere la scia dei successi, ma ciò non blocca Bryant che riesce ad entrare nella top 10 dei migliori realizzatori della lega, scalando la classifica fino al terzo posto con quasi 33.000 punti superando legende come Jordan e Chamberlain, restando dietro ad altre legende come Kareem Abdul-Jabbar e Karl Malone.

https://www.youtube.com/watch?v=nLuh8u6xJjY

Dopo 20 anni di carriera Bryant ha fatto la storia di questo sport ma come afferma anche lui nella sua lettera di addio: “Non posso amarti con la stessa ossessione […] Questa stagione è tutto ciò che mi resta”. A tutti i suoi tifosi non resta che goderselo in questi ultimi mesi ammirandolo e ringraziandolo di tutto quello che ha fatto per questo sport.