Due pesi e due misure. La solita conclusione all’italiana, non solo dal punto di vista strettamente giudiziario ma anche in diversi ambiti, anche quello sportivo. La dimostrazione della scarsa memoria e della scarsa onestà intellettuale tutta italiana si è avuta dopo il fattaccio avvenuto a Cagliari ieri pomeriggio.

Dopo lo 0-1, Mattia Destro si è reso protagonista di un gesto disgustevole quanto ingiustificabile. L’attaccante della Roma ha colpito il difensore sardo Astori con un sinistro da boxeur simulando poi un inesistente reazione da parte dell’avversario. I complimenti invece vanno tutti al cagliaritano che ha dimostrato di essere un uomo prima di un calciatore: nessuna sceneggiata nonostante il forte colpo subito soltanto qualche parola verso l’avversario e cartellino giallo insensato. Oltre il danno, anche la beffa. Le parole dopo il match dell’attaccante sono state: “Penso sia stato solamente un contatto di gioco, credo che non ci sia nulla di grave“. Ma come ci si può credere?

Ci sarebbe potuto essere anche un rigore per un fallo di mani di Castan ma l’arbitro Massa non ha concesso il tiro dal dischetto. E allora nasce spontanea la domanda: ma come mai quel fotogramma del contatto Pirlo-El Kaddouri è stato proiettato ovunque per settimane mentre altri contatti non vengono neanche presi in considerazione? Perchè si fanno campagne mediatiche contro gli arbitri solo quando gli episodi sono favorevoli alla Juventus?

Stessa sorte capitò all’Inter di qualche anno fa. Non vi è dubbio che le due squadre siano state favorite in qualche circostanza ma è prassi tutta italiana scagliarsi violentemente verso chi vince. Forse perchè sono troppo antipatici o perchè, come dice il proverbio, quando la volpe non arriva all’uva dice che è acerba. La verità è che come l’Inter ha meritato in passato tutti i titoli ottenuti, così li sta meritando la Juventus che ancora non ha vinto il suo terzo scudetto di fila.

Il merito è della Roma che sta disputando un campionato stellare e sta provando ad insidiare la Vecchia Signora ma adesso smettiamola con le visioni faziose, siamo più obiettivi e impariamo ad applaudire chi vince, perchè chi alla fine alza la coppa, ha sempre ragione.