Avrebbe potuto essere la solita e drammatica storia di un migrante che, spinto dalla disperazione, prova in ogni modo a raggiungere l’Italia in cerca di un futuro migliore. Per fortuna lo è solo in parte perchè, molto presto, potrebbe esserci un lieto fine inaspettato e graditissimo.
Babucarr Manneh, 19 anni, studia e sogna di diventare un calciatore. Ma la convulsa della situazione politica del Gambia lo costringe, insieme al fratello, a lasciare la sua terra di origine. Il più piccolo paese del continente africano non ha più trovato pace dopo il colpo di stato del 1994, ed è tuttora lacerato da continue divisioni tra le diverse etnie. Babucarr, Babu ormai per tutti, sbarca sulle coste italiane nel novembre scorso e viene successivamente trasferito al Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo di Bari-Palese. Proprio qui avviene l’incontro fortuito che potrebbe, se lo augurano tutti, cambiare la vita di questo ragazzo. Francesco Rapicavoli, poliziotto barese, è anche direttore sportivo della Asd Nuova Molfetta, formazione che milita nel campionato di Promozione. Vede Babu giocare a calcio e ne fiuta il talento, non ci pensa un attimo e gli offre una maglia nella sua squadra. Secondo Rapicavoli le doti tecniche non sono minimamente in discussione, bisognerà lavorare un po’ per disciplinarlo dal punto di vista tattico. Babu, ovviamente, accetta con entusiasmo. Dopo tante difficoltà, gli sembra di toccare il cielo con un dito.
Ma la vicenda, purtroppo, non è conclusa. Babu non può essere tesserato dall’Asd nuova Molfetta, manca il permesso di soggiorno. Si allena, ma ufficialmente non può ancora scendere in campo e la sera è costretto a rientrare al centro di accoglienza. I suoi nuovi compagni lo portano a Molfetta e lo riaccompagnano a Palese, tutti i giorni. In attesa che la burocrazia faccia il suo corso. In bocca al lupo, Babu.