Carlo Tavecchio è stato eletto per la seconda volta presidente della FIGC, la Federazione Italiana Giuoco Calcio: al termine di tre votazioni svolte presso l’Hotel Hilton di Fiumicino, il numero uno uscente è stato confermato a ricoprire la massima carica nazionale con il 54,03° dei voti.
Carlo Tavecchio contro Andrea Abodi: questa la sfida per sedersi sul trono nazionale dello sport più diffuso nel nostro Paese. Una sfida che doveva rivelarsi serrata, ma che alla fine è stata in discesa in favore del primo. È stata fumata nera al termine delle prime due votazioni, ma al termine della terza, quando era sufficiente la maggioranza semplice, ecco arrivare il presidente uscente a 275,17 voti (pari al 54,03%), contro i 234,08 voti (pari al 45,97%) incamerati dall’avversario, che ricopre la carica di presidente della Lega Serie B.
È risultato decisivo l’apporto degli arbitri: il Presidente di questi ultimi Marcello Nicchi, in apertura di seduta, ha annunciato a sorpresa il sostegno a chi ha già comandato nell’ultimo quadriennio. E così, con l’appoggio già incassato nelle scorse settimane dagli allenatori, tutto è stato più facile per il settantaquattrenne brianzolo, che potrà proseguire fino al 2020 nella sua opera riformatoria.
Subito dopo la rielezione, Carlo Tavecchio, febbricitante, ha preso la parola, ringraziando tutti coloro che l’hanno supportato e dicendosi pronto a proseguire sulla scia di quanto fatto fino ad ora. L’Italia è una “grande nazione” – ha esclamato – pertanto deve ritornare ad essere un “riferimento a livello globale”. Il suo obiettivo primario è chiaro: perseguire quella riforma dei campionati che è la “madre di tutte le battaglie”, ma che non si è ancora concretizzata.
E poi ancora continuare con il tetto alle rose e l’incentivazione ai vivai nazionali di ogni club, con la gestione del fair play finanziario e con l’allestimento di alcuni grandi eventi come l’organizzazione dei Campionati Europei Under 21 del 2019, recentemente presentati.
Ricordiamo che Carlo Tavecchio ricopre la carica di presidente della FIGC dal 2014, anno in cui ha preso il posto di Giancarlo Abete.