Eccolo che torna al gol Super Mario Balotelli, 105 giorni dopo, e questo è appena il terzo in questa stagione inglese dopo il trasferimento dal Milan, solo il primo in Premier League con la maglia dei Reds: l’ultima volta aveva segnato al Wigan nel novembre 2012 con la maglia del Manchester City. Torna al gol e sorride, come vediamo dalla foto pubblicata dal calciatore del Liverpool su Instagram, con tanto di commento “questo sorriso è solo per chi crede in me e mi sostiene”. Questa volta Mario è decisivo in una delle gare fondamentali per l’Europa, quella contro il Tottenham ed è stata una pedina importante come forse in questa stagione non lo era mai stata. Sorride, finalmente, noi abituati a vederlo sempre imbronciato e con i nervi a fior di pelle: entra in campo per pochi minuti e segna, come i grandi.
Buca la rete e tutti tornano a parlare di lui, i social, i giornali, tutti. D’altronde di Mario non si può non parlare e se tutti ne parlano, per la prima volta è lui che decide di non farlo, anzi, parla sul campo come dovrebbe fare sempre. Il problema è che Balotelli di gol ne ha fatti parecchi, alcuni anche bellissimi, ma una cosa che non ha mai trovato è stata la continuità, che sia questa la volta buona?
Il tecnico del Liverpool Rodgers gli ha sempre dato fiducia, anche andando contro la stampa che in Mario ha sempre trovato tanta carne da ardere al fuoco della notizia, e adesso il ventiquattrenne deve restituirgliela per evitare il definitivo fallimento. Una cosa che non gli è mai mancata, però, è la forte personalità che dovrà utilizzare per segnare altri 5,10,20 gol decisivi come questo. Solo allora Mario potrà essere considerato un grande calciatore e non un grande intrattenitore. Questo è solo l’inizio, un gol d’astuzia che vale la vittoria e che vale soprattutto un “grazie” sentito dei tifosi e non un “chi ce l’ha fatto fare”, un gol per ripartire da capo.