Quando, al minuto 82 di Fiorentina-Empoli, i tifosi viola hanno visto Mounir El Hamdaoui prendere il posto di Mario Gomez hanno sperato nel miracolo e nel secondo gol consecutivo del marocchino, dopo quello rifilato al Cesena. Speravano in altri tre punti, per agganciare il treno Champions. E così il paradosso ha fatto sì che Gomez è uscito di corsa e ancora una volta senza aver segnato, per far spazio ad uno che ha sempre visto poco il campo e che però era chiamato a fare un miracolo in pochi minuti.
I miracoli. A volte ci sono. Altre volte invece ti scontri con la dura realtà. Come in questo pomeriggio splendido di Firenze. Splendido ma solo dal punto di vista climatico perché i tifosi della Fiorentina non si sono divertiti tanto. “Non è un derby, noi pensiamo ad altro, abbiamo altre priorità” hanno pensato prima del calcio d’inizio. D’altronde a Firenze si pensa alla Juve, alla Roma, mica ad una squadretta come l’Empoli. Eppure la squadretta ha fatto la figura della big, venendo a Firenze senza paura e a testa alta.
“I tifosi dell’Empoli sognano il pareggio, ma prenderanno il gol all’ultimo secondo” avranno pensato dalla Curva Fiesole. Un film già scritto: la squadra di provincia che sogna la grande impresa, la accarezza e viene beffata nel finale. Tanti complimenti ma zero punti direbbe quel genio di Sarri. E invece stavolta un punto l’Empoli se l’è preso per davvero.
E il tifoso viola? È rimasto fermo, ad aspettare il guizzo del marocchino con la valigia in mano. Ancora El Hamdaoui non si è attrezzato per i miracoli e oggi lo si è visto. Così come si è capito il messaggio di Montella. “Serve una punta, un’altra idea offensiva, prima che diventi tardi”. Prima cioè che la squadra possa ricevere applausi, ma rimanere fuori dall’Europa.