Colpa di Allegri? Colpa di Pereyra? Colpa di Chiellini? Difficile dirlo, fatto sta però che con Conte difficilmente la Juventus avrebbe perso la gara di ieri. Avrebbe avuto un altro carattere, un’altra determinazione, un’altra impronta, forse sarebbe stata anche meno brillante a tratti e più continua nei 120 minuti, e sicuramente Chiellini sarebbe stato indotto a fare spazio a qualche rigorista meno improvvisato e col piede anche leggermente più educato del suo. Una squadra d’altronde che si concede il lusso di farsi rimontare per ben due volte, l’ultima a pochi istanti dalla fine, e di sbagliare due rigori decisivi non merita la Supercoppa. Possiamo infatti senz’altro dire che il destino ha premiato la compagine che ha avuto più voglia di vincere.
La Juventus è vero è partita con l’acceleratore ma è stata aiutata e non poco dal clamoroso ennesimo svarione della difesa partenopea. Ha proseguito poi la marcia alla ricerca del raddoppio ma nel frattempo era cresciuto il Napoli. I bianconeri hanno deciso così di accontentarsi e alla fine, dopo pali e errori clamorosi, hanno subito il pareggio di Higuain. Arrivano i supplementari e l’inerzia della gara sembra ricalcare egregiamente quella dei tempi regolamentari. Gli uomini di Benitez rifiatano e Tevez ne approfitta con una giocata da fuoriclasse, poi nel finale se anche due difensori rudi come Chiellini e Bonucci non spazzano un pallone che arriva indisturbato in area, è normale che Higuain la metta dentro per la seconda volta.
Ha fatto però discutere e non poco la sostituzione di Andrea Pirlo al 67’con Pereyra, apparso, nonostante la sua proverbiale espressione impenetrabile, nervoso e scuro in volto alla sua uscita dal campo . Il tecnico livornese nel post partita ha preferito coprirsi in quella zona di campo inserendo un giocatore dinamico come l’argentino, il quale tuttavia dopo pochi minuti ha ricevuto un giallo e fallito poi il primo dei due match ball dal dischetto. Tutti conoscono l’abilità nei rigori di Pirlo ma da qui a ipotizzare una nuova lite tra il bresciano e il tecnico ex Milan o addirittura a individuare il cambio come responsabile della sconfitta ce ne vuole. Inoltre se la difesa della Juventus è stata tutt’altro che impenetrabile anche il centrocampo non è che abbia vissuto uno delle sue migliori gare. Un Marchisio piuttosto anonimo poi sparito del tutto una volta spostato sulla mediana in qualità di vice Pirlo, un Pogba che sembra abbassarsi troppo per andarsi a prendere il pallone e che di conseguenza non arriva lucido davanti alla porta e si concede pericolosi leziosismi dall’alto dei suoi 188 cm in zone di campo che non gli competono. Al francese però si può anche perdonare una gara da 6 senza particolari cambi di ritmo se alla fine ti regala una grande giocata, anche se un po’ fortunata, come quella che ha portato al 2 a 1. E Vidal? Al suo posto avrebbe dovuto entrare Pereyra? Forse si. In una partita dai ritmi molto blandi, dove solo Tevez da una parte e un sorprendente De Guzman dall’altra si sono lasciati andare a svariate ed improvvise accelerazioni, da un giocatore come il cileno ti aspetti molto di più di un semplice rigore ben calciato. Puntuale in fase difensiva ma poco lucido in quella offensiva. Troppi contropiedi buttati, troppe scelte sbagliate, se Vidal non è capace di darti quel pizzico di dinamicità in più di cui hai bisogno allora è giusto sostituirlo e lasciare in campo invece un giocatore che, anche se ormai fa più notizia per le passerelle, accompagnate da applausi scroscianti specie al’estero, che lo conducono a battere i calci d’angolo che per le prestazioni fornite sul campo, già sai cosa può darti, anche se si tratta di un semplice rigore battuto con semplicità e naturalezza.