Nemmeno nel giorno della Canonizzazione dei due Papi, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, il nostro calcio è esente da polemiche. Qui, tuttavia, non c’entrano errori arbitrali, scontri tra tifoserie, bensì delle dichiarazioni di allenatori con la A maiuscola. Prendiamo Rudi Garcia e Antonio Conte, autori di un botta e risposta concernente la regolarità del campionato. Ha iniziato il tecnico della Roma che, dopo la vittoria ottenuta dai suoi ai danni del Milan, invece di godersi i tre punti, ha preferito aprire una diatriba della quale tutti quanti avremmo fatto sinceramente a meno. «Le squadre impegnate nella corsa salvezza – dice Garcia- che hanno incontrato la Juventus, in campo non hanno fatto niente. Per lunedì confido nel Sassuolo, certamente una buona squadra che attraversa un momento positivo».
Parole piccate nei confronti della squadra bianconera e non solo, che hanno causato la risposta stizzita di Antonio Conte, durante la conferenza stampa pre-match. «Le parole di Garcia? Mi hanno sorpreso –afferma l’allenatore della Vecchia Signora- le ho trovate provinciali. Ha mancato di rispetto ai numerosi allenatori che devono scegliere la formazione, ai calciatori che giocano, alle società che investono tanto per centrare l’obiettivo stagionale, ai tifosi delle rispettive squadre». Uno scontro al veleno, tra due tecnici protagonisti di un campionato avvincente fino alla fine, che sta regalando una miriade di emozioni.
Tra i due, però, chi ha ragione? La riflessione di Garcia rappresenta un’accusa gravissima per l’intera Serie A che, a tre giornate dalla fine, non ha ancora emesso un verdetto, catalogandosi come uno dei tornei più difficili al mondo. La sua Roma, che si è qualificata meritatamente per la prossima Champions League, ha vinto molte partite giocando sul velluto. Come non dimenticare i match contro formazioni come Chievo, Sassuolo e Cagliari, battute con reti causate da errori grossolani delle difese avversarie. Stando al ragionamento del trainer ex Lille, quindi, anche le compagini citate pocanzi, non si sono impegnate al massimo, lasciando i tre punti a Totti e compagni.
La Juventus, così come la truppa capitolina, ha una maggiore forza rispetto a squadre in lotta per non retrocedere, pertanto sembra quasi inevitabile assistere a una vittoria bianconera, grazie a delle giocate di calciatori in grado di fare la differenza e bravi a risolvere ogni gara in qualsiasi momento. Contro Genoa, Catania, Bologna, «Madama» ha sofferto più del previsto, per la bravura e l’impegno dei diretti antagonisti, portando a casa tre fondamentali successi di misura. In un calcio, quello di casa nostra, martoriato da fastidiosi problemi, non per ultimo lo scandalo scommesse di pochi anni fa, ci sono sembrati inopportuni i rimproveri di un allenatore navigato come Rudi Garcia, già vincitore di una Ligue 1. Forse il francese non sa che, tanti anni fa, proprio la Juventus perse uno Scudetto all’ultima giornata contro un Perugia già salvo e senza obiettivi stagionali. I bianconeri, tra due settimane, saranno di scena all’Olimpico e queste parole non fanno altro che gettare benzina sul fuoco di una sfida già infuocata di suo. Era proprio necessario?