La delusione del Brasile negli occhi di un bambino (Getty Images/Fifa.com)

Mentre scrivo, lo ammetto, ancora la gara tra Brasile e Germania deve terminare, ma è difficile commentare una debacle del genere. Nemmeno il più pessimista dei tifosi brasiliani poteva immaginare questo epilogo. Peggio del “Maracanazo”, peggio di un pugno che ti tirano in faccia appena poggi il piede a terra dopo una notte di nausea. Adesso tutti a dire “io l’avevo detto, il Brasile non è forte”, ma nessuno pensava di ammirare undici calciatori vestiti di giallo che sfilavano sul terreno di gioco del “Minerao” come modelle alla sfilata di Positano. Una squadra senza mordente, somigliante alla formazione “Ammogliati” del celebre film di Fantozzi. Almeno in quel frangente, però, alla fine del primo tempo il risultato non era di 5-0 a favore degli “Scapoli”.

Una volta, tutti gli sportivi del mondo potevano vedere calciatori come Bebeto, Romario, Dunga, Ronaldo e Rivaldo (mi fermo qui perché altrimenti scriverei fino alle 4 del mattino e ho sonno) che davano l’anima per una nazionale rappresentante di un Paese affamato di calcio. Invece, già dalla prima partita contro la Croazia, il Brasile è apparso un lontano parente di quello degli anni scorsi, forse il peggiore dal Mondiale ’78. Troppe giocate dipendevano da Thiago Silva e Neymar e, mancati questi due, la compagine di Scolari è diventata una squadra normalissima che avrebbe sofferto anche contro la Nazionale Cantanti. Il Brasile, comunque, ha perso contro una Germania stratosferica, capace di segnare dopo una manovra composta da soli tre passaggi. Come un killer spietato, i teutonici hanno umiliato una nazione intera, che in questa Coppa del Mondo riponeva una possibilità per rinascere anche dal punto di vista sociale.

Niente di tutto questo, anche perché il primo gol segnato dalla compagine di Loew è l’emblema della serataccia del Brasile. Muller solo soletto, batte Julio Cesar, mentre i difensori verdeoro sono a un bar di Belo Horizonte intenti a gustare una “caipirinha”. La scena più toccante della serata, tuttavia, è rappresentata da un bambino, in lacrime dopo lo 0-4 siglato da Kroos. La purezza di quella creatura, incredulo, attonito di quel risultato, ha fatto tenerezza a tutti, tranne ai calciatori tedeschi, concentrati per tutti i 90’ di gara. Neuer, soprattutto nella prima frazione di gioco, si sussurra che abbia comprato un’amaca, legata tra i due pali della porta, per rilassarsi e far riposare le sue gambe.

Qualche uscita, parata di routine, ma nulla più. Il portiere che si allena a respingere le palline di tennis, almeno stasera, ha visto i suoi compagni disputare un incontro di tennis. Battute a parte, la Germania attende la vincente di Argentina-Olanda per giocarsi il suo ennesimo Mondiale. Però, almeno per i prossimi 123 anni, non parlate ai brasiliani dell’8 luglio 2014. Tanto non vi crederanno.

Ps: Complimenti a Miro Klose per essere diventato il miglior marcatore della Coppa del Mondo (16 gol).