Giro d’Italia edizione numero 97, partenza estera, dall’Irlanda, e tre tappe fra Belfast e Dublino. Ventuno tappe, tre giorni di riposo, dieci arrivi in salita di cui cinque in alta montagna. Non mancherà terreno per gli scalatori lungo i 3.445 chilometri della Corsa Rosa che quest’anno è dedicata proprio ad uno scalatore tragicamente morto dieci anni fa: Marco Pantani. All’indimenticato corridore romagnolo sono dedicate, in particolare, l’ottava e la quattordicesima tappa con l’arrivo in salita di Plan di Montecampione, dove trionfò dopo uno spettacolare duello con Pavel Tonkov.

Il via sulle strade di Belfast il 9 maggio. La Capitale dell’Irlanda del Nord sarà palcoscenico di una cronometro a squadre, ventidue chilometri, qualche curva ed arrivo in leggera salita. Per le ruote veloci le altre due tappe irlandesi, la seconda ancora e Belfast e a terza a Dublino, rispettivamente 219 e 187 chilometri, entrambe con gpm di quarta categoria decisamente lontani dal traguardo. Con deroga dell’UCI ci sarà un primo giorno di riposo durante la prima settimana, per permettere il rientro della Carovana in Italia, deroga che permette l’aggiunta di un terzo giorno di riposo.

Si riparte dalla Puglia con la tappa più breve: 112 chilometri da Giovinazzo a Bari, tracciato assolutamente piatto e spazio per i velocisti. Potrebbe essere invece il trampolino di un’azione solitaria il Valico di San Chirico posto nel circuito finale di Viggiano (Taranto-Viggiano, 204 km), da ripetere due volte. Probabile volata anche a Montecassino (Sassano-Montecassino) con l’unico gpm al chlometro 102 dei 247 previsti. La prima settimana si chiude a Foligno (Frosinone-Foligno). Anche in questo caso montagne troppo lontane dall’arrivo e probabile arrivo in volata.

La seconda settimana comincia in salita. Una salita, da subito, riporterà alla memoria Marco Pantani: il Cippo di Carpegna, teatro dei suoi allenamenti. Si riparte da Foligno per arrivare a Montecopiolo, 179 km e tre gpm nel finale che cominceranno a delineare la classifica: Cippo di Carpegna, Villaggio del Lago e l’Eremo Madonna del Faggio, di prima categoria il primo ed il terzo, di seconda categoria l’ascesa a Villaggio del Lago. Si continua a salire durante la nona tappa, Lugo-Sestola di 172 chilometri, con tre gpm di terza, quarta e seconda categoria.

Secondo giorno di riposo lunedì 19 maggio, i velocisti avranno tempo di recuperare le fatiche montane dei giorni precedenti e rimettersi in forza per la Modena-Salsomaggiore Terme, 173 chilometri ed altimetria piatta, adatta proprio alle ruote veloci. Tappa dai molti possibili risvolti quella da Colecchio a Savona, la più lunga del Giro d’Italia con i suoi 249 chilometri e due gpm di seconda categoria. Potrebbe essere un’occasione buona per una fuga da lontano con il gruppo che decide di tirare il fiato ma potrebbe essere anche una delle ultime occasioni per i velocisti. Giovedì 22 maggio si lotterà contro il tempo con la cronometro individuale nelle terre di alcuni eccellenti vini italiani, da Barbaresco a Barolo, 41,9 chilometri ed un gpm di quarta categoria. Tappa di trasferimento da Fossano a Rivarolo Canavese, 123 chilometri poco impegnativi che probabilmente si decideranno nel finale, in volata.

Si ricomincia a salire e si ricorda nuovamente Marco Pantani il 24 maggio, quattordicesima tappa da Aglè ad Oropa, laddove il Pirata vinse nel 1999. I corridori dovranno superare La Serra (terza categoria), l’Alpe Noveis (prima categoria) e Belmonte (seconda categoria) prima gi giungere sull’Oropa (prima categoria). Molto probabilmente sarà su queste rampe che capiremo chi il Giro d’Italia non potrà vincerlo. Se anche nessuno segnerà un sostanziale vantaggio una giornata storta, a queste latitudini, non prevedere esami di recupero. Infatti, il giorno successivo, si sale ancora, da Valdengo a Plan di Montecampione, anche qui il Pirata vinse nel 1999, anche qui non ci sarà più modo di nascondere le reali condizioni dei pretendenti al trofeo senza fine.

Terzo e ultimo giorno di riposo, lunedì 26. La terza settimana parte “a blocco” con Gavia e Stelvio, 139 chilometri da Ponte di Legno a Val Martello, tre gpm sopra i duemila metri, sessanta chilometri di salita. Su queste salite potrebbe succedere di tutto. Uno scalatore puro potrebbe andare alla ricerca di un vantaggio sostanziale da difendere nelle giornate successive, stesso dicasi per tutti i corridori in top ten e i possibili outsider senza troppi minuti da recuperare. Potrebbe essere una tappa per attaccanti instancabili come Stefano Pirazzi, potrebbe essere una tappa da ribaltone, il Giro sarà agli sgoccioli e l’ago della bilancia saranno le energie mentali oltre che fisiche.

I velocisti superstiti a cotanta altura si giocheranno la diciassettesima tappa,mercoledì 28 maggio, da Darnonico a Vittorio Veneto, 208 chilometri che dopo una tappa come quella di Val Martello non dovrebbe riservare colpi di scena. Si torna a salire con la tappa da Belluno a Rifugia Panagrotta che prevede Passo San Pellegrino e Passo Redebus, arrivo in Valsugana dopo 171 chilometri. Ultimo sforzo, cronoscalata da Bassano del Grappa alla Cima Grappa di 26,8 chilometri venerdì 30 e Zoncolan (la salita più dura d’Europa con 10,1 km e una pendenza media del 11,9%, punte del 22%) sabato 31. Gli organizzatori del Giro quest’anno hanno deciso di non farsi mancare proprio nulla.

Si sfila sulle strade di Trieste domenica 1 giugno, 171 chilometri ed arrivo allo sprint dopo i festeggiamenti rosa di un vincitore che sarà, senza ombra di dubbio, uno scalatore. Come lo scorso anno la città d’arrivo non è Milano, bensì Trieste. Variazioni anche per il regolamento, significativo il capitolo abbuoni, dimezzati rispetto allo scorso anno: all’arrivo di tappa spetteranno 10” al primo, 6” al secondo e 4” al terzo, mentre i traguardi volanti garantiranno 3” al primo, 2” al secondo e 1” al terzo. Per la classifica a punti non tutte le tappe avranno lo stesso valore: la prima fascia assegnerà punti ai primi 20 classificati, con un massimo di 50 per il vincitore; la seconda darà 25 punti al vincitori e punti ai primi 15 classificati; la terza darà punti solo ai primi 10, e al vincitore ne spetteranno 15. Le tappe considerate di prima fascia sono quelle pianeggianti, con presumibile arrivo in volata, una ripartizione di punteggio che cerca di investire della maglia rossa il miglior sprinter. Anche per i punti validi al conseguimento della maglia azzurra ci sono delle variazioni, con un forte incremento per le grandi salite: per i Gpm di prima categoria ci saranno punti per i primi otto, 32 a chi passa per primo; per i Gpm di seconda categoria 14 punti al vincitore e punti per i primi sei; per i Gpm di terza categoria 7 punti al primo e punti per i primi quattro; i Gpm di quarta categoria premieranno solo i primi tre con 3, 2 e 1 punto. Discorso a parte per la Cima Coppi, che quest’anno è il Passo dello Stelvio: la vetta più alta del Giro assegnerà 40 punti a chi transiterà per primo sotto lo striscione a 2757 metri di quota.

PERCORSO

Tappa KM Maglia Rosa

1 Belfast (cronosquadre) 21,7
2 Belfast > Belfast 218
3 Armagh > Dublino 187
4 Giovinazzo > Bari 121
5 Taranto > Viggiano 200
6 Sassano > Montecassino 247
7 Frosinone > Foligno 214
8 Foligno > Montecopiolo 174
9 Lugo di Romagna > Sestola 174
10 Modena > Salsomaggiore Terme 184
11 Collecchio > Savona 249
12 Barbaresco > Barolo (crono) 46,4
13 Fossano > Rivarolo Canavese 158
14 Agliè > Oropa 162
15 Valdengo > Plan di Montecampione 217
16 Ponte di Legno > Val Martello 139
17 Sarnonico > Vittorio Veneto 204
18 Belluno > Rifugio Panarotta 171
19 Bassano > Cima Grappa (crono) 26,8
20 Maniago > Monte Zoncolan 167
21 Gemona del Friuli > Trieste 169