Nacer Bouhanni è un mondo tutto da scoprire. I francesi lo acclamano da anni, è la punta di diamante della loro “nuova generazione”. Le tre vittorie realizzate, fin’ora, al Giro d’Italia, lo portano prepotentemente al centro dell’attenzione mentre si sprecano i paragoni. È più forte di Mark Cavendish? È un grillo imprevedibile come Robbie McEwen? È esplosivo e spietato come Djamolidine Abdoujaparov? La sua prima vittoria a questo Giro è stata oscurata dall’assenza di Kittel. A Foligno, invece, non era chiaro se Nizzolo si fosse accorto del francese, infilato fra Mezgec e le transenne. A Salsomaggiore Terme è saltato da una ruota all’altra con una facilità impressionante, come Freire? “Io non mi paragono a nessuno”, risponde secco.

Non c’è paragone che tenga, questo atleta della FDJ è letteralmente unico. Francese classe 1990 ha ereditato dal padre due passioni, il ciclismo ed il pugilato, due sport di immensa fatica ed umiltà. Gambe forti e scattanti per saltare sul ring così come sui pedali, un corpo agile e snello (1,75 m per 66 kg) per schivare i guantoni dell’avversario ed infilarsi negli spazi impossibili delle volate. A completare il quadro c’è il cross, una specialità che gli conferisce l’ineccepibile padronanza del mezzo. La stessa sicurezza con la quale sale sul podio, occhi furbi, belli e densi, sguardo fiero, diretto, di un ragazzo 23enne che tocca il cielo con un dito, il cielo del ciclismo mondiale.

L’ultimo francese ad aver centrato tre vittorie parziali al Giro d’Italia è stato Laurent Jalabert nel 1999, quindici anni fa, ma Bouhanni vuole e può fare di più. A Trieste in Maglia rossa, è questo il suo grande obiettivo. Di mezzo ci sono due settimane d’alta montagna, difficile ma non impossibile, si punta alla luna per camminare fra le stelle. In Francia lo hanno già soprannominato Diable rouge e mentre piovono i complimenti di grandi ciclisti del passato come Robbie McEwen e Claudio Chiappucci, Nacer, in scadenza di contratto, diventa uno degli acquisti più succulenti del prossimo ciclomercato. E mentre tutti si chiedono se sarà al Tour de France, dove la FDJ dovrebbe puntare su Arnaud Démare, Bouhanni sale a quota otto vittorie stagionali, come Mark Cavendish e Alejandro Valverde, di cui la metà in gare World Tour (tre al Giro e una alla Parigi-Nizza).