Secondo dati Istat oltre il 49% dei bambini dai 6 ai 10 anni e più del 10% di quelli di età compresa tra i 3 e 5 anni giocano a calcio con continuità. Ciò indica che, ancora una volta, i bambini scelgono principalmente questo sport, un po’ per emulare i compagni di scuola, un po’ perché spronati dai genitori, in primis dai papà, un po’ perché si sentono davvero portati per questa disciplina e, senza dubbio, ha un ruolo importante il fatto che il gioco del pallone è lo sport più seguito nel nostro Paese.
Arti marziali, break dance, nuoto, ballo, basket, volley, sono praticati, certo, ma molto meno rispetto al calcio. Mentre, ovviamente, il discorso cambia per le bambine: nel loro caso la danza si posiziona in cima alla classifica delle preferenze, e altre attività, quali pallavolo, tennis, e ginnastica artistica (quest’ultima comunque molto praticata) vengono decisamente dopo.
Ma, facendo riferimento al ruolo dei genitori, è bene che questi vadano ad assecondare, più che le loro passioni e i loro sogni, quelle di figli e figlie, dal momento che, inevitabilmente, sarà semplice e naturale per madri e padri appassionarsi a ciò che i figli faranno e tifare con entusiasmo!
Fermo restando, tuttavia, che la scuola-calcio può davvero essere, in qualche modo, una scuola di vita: insegna a dare il meglio di sé per il gruppo, a socializzare e perseguire obiettivi comuni. Ma pure altri sport di squadra lo fanno. Insomma, tornando a quanto detto prima, tutto sta nella voglia e nella predisposizione del bambino. Andando oltre i desideri altrui…
foto/unpapanelpallone.blogspot.com