Puoi aspettarla a lungo, anche anni, ma le ultime ore saranno sempre le più lunghe. Oggi Roma si sveglia con la voglia di calcio. Tra il cappuccino ed il cornetto, ancora parzialmente lontani dalle uova al bacon di chi è andato a Manchester.

Oggi Roma si risveglia tra chi esce da casa con un sorriso, perché ieri la Lazio ha vinto 4-0, e chi con un ghigno, perché stasera la Roma si gioca una parte di stagione contro il Manchester City. Perché è presto ancora, per i sorrisi e per i ghigni. Per non confondere un sorriso di un lunedì sera a Palermo con un sorriso da avere su per tutta la stagione, e un ghigno per la seconda giornata di Champions come un ghigno per la partita che vale la stagione. Come a Roma Termini: c’è chi arriva, da una bella trasferta con Djordjevic in grande spolvero, e chi parte, per un viaggio verso quello che per il momento è solo un sogno. La Roma ci arriva con la consapevolezza di poter far bene, e con gli occhi ancora socchiusi di chi ha la forza di sognare anche una volta che ha messo i piedi giù dal letto. Perché forse devi essere un po’ pazzo per credere di andare a fare risultato a Manchester, ma questa Roma deve crederci. Deve lasciare i sogni aperti, che non si sa mai.

Manchester ritorna nel destino, come qualche anno fa. E poi c’è un 7-1 da cancellare per sempre dai ricordi, da archiviare come la gita sbagliata a Manchester. Per poter dire che qualche anno dopo Manchester fu un ricordo piacevole, anche se si tratta dell’Ethiad. Non ci saranno Astori, Iturbe (in dubbio) e Castan ma sembra quasi che stamattina conti poco chi giocherà. Forse conta ancor meno che Totti con la Roma in nove precedenti non ha mai nè vinto e nè segnato in Inghilterra. Il primo pensiero è che questa può essere la serata giusta. Prima o poi dovrà succedere.

Ma non dimenticate mai l’altra parte di Roma, quella che questa mattina sorride di gusto. E pensa a chi è arrivato da Nantes, pensa che infondo Pioli non è così male, e l’ultimo mercato lo si può ritenere soddisfacente. E che non c’è modo migliore di un 4-0 esterno per uscire da una mini-crisi di risultati, anche se magari il Palermo avrebbe meritato molto di più. Ma oggi alla Roma biancoceleste, che stasera è facile immaginare che tiferà City, importa poco. E allora tra il cornetto e il cappuccino c’è chi sorride e chi ha un ghigno di tensione. Con l’augurio, per tutto il calcio italiano, che domani mattina anche quel ghigno sia un sorriso.