Di Graziano Pellè, oggi come oggi, si sa ormai tutto. Attaccante classe ’85, fisico possente, ottima media realizzativa e tanto altro. Adesso tutti a battere le mani dinanzi alle molte reti del bomber salentino, ma quando quest’ultimo faticava a trovare la via della rete con la maglia di qualche squadra della nostra Serie A, tutti puntavano il dito, dimostrando poca conoscenza di calcio, quello vero. Non sarà Van Basten, ma nemmeno un elemento capace di fare bene in quelle partite che non contano una cippa. Eppure il Lecce, la squadra nella quale è cresciuto Pellè, lo lancio nel calcio che conta, ma senza successo.
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Dopodiché, molte squadre decisero di puntare su di lui: Crotone, Cesena, prima della consacrazione in Olanda con la casacca dell’AZ Alkmaar. Con i biancorossi 14 reti in 78 gare, ma tante giocate importanti in un torneo impegnativo. Successivamente, nel 2011 il ritorno nel Belpaese al Parma, ma anche qui niente di fatto e poche reti. Stessa sorte alla Sampdoria che non crede in lui dal primo giorno. Così, ad agosto 2012 il ritorno nel Paese degli “orange” al Feyenoord, squadra con la quale segna 50 reti in 57 apparizioni. Uno score che gli vale la chiamata del Southampton, compagine di Premier League disposta a pagare ben 11 milioni di euro. Una cifra per spesa, anche perchè Graziano Pellè da San Cesario di Lecce è capace di segnare reti come questa. Non a caso è soprannominato “The italian goalmachine”. E Conte gongola…