Avere 20 anni e giocare nella finale dei Playoff è il sogno di chiunque abbia mai tenuto tra le mani una mazza da hockey. Ma neanche tra le più rosee aspettative Vasilevskiy poteva sapere che avrebbe realizzato questo sogno.
Mercoledì notte in gara 4 al di là del risultato ha realizzato un’ottima prestazione con 17 parate, sostituendo tra i pali l’infortunato Ben Bishop nella sua prima gara da titolare nei playoff e nella sua ventesima partita in Nhl.
Certo è che ciò che ha fatto non è stato abbastanza: le reti di Toews nel secondo periodo e di Saad nel terzo hanno concesso la vittoria ai Blackhawks allenati da Quenneville, e hanno portato la serie in parità sul 2-2.

Ora la storia si fa interessante.
Con la partita di ieri siamo certi di andare come minimo fino a gara 6 ma con ogni probabilità la parità resterà immutata fino alla fine: la mitica gara 7 (in finale non si arriva a gara 7 dal 2011, l’anno dei Bruins).
Le due squadre sono troppo simili, troppo concentrate, troppo brave per lasciare spazio all’avversario.
Entrambe si giocano tutto: oltre alla gloria e all’onore sono alla ricerca di una Stanley Cup che manca a Chicago dal 2013 e a Tampa Bay dal 2004.

Si riparte sabato 13 giugno all’Amelie Arena in Florida. Il fattore campo non ha facilitato nessuna delle due formazioni per ora: nelle due gare a Tampa Bay e nelle due successive a Chicago la parità assoluta è stata di fatto la protagonista (una vittoria a testa in casa e in trasferta).
Ora ogni gara è più avvincente, ogni disco diventa fondamentale, ogni carica sulla balaustra è più dura, ogni rissa diventa una questione d’onore…
Ormai non si scherza più.
Questa è la Stanley Cup.

Guglielmo Motta