Come passa, con naturalezza, una squadra terza in classifica o giù di lì, da una coppia di attaccanti ad un’altra completamente diversa? Ci vuole Sinisa, uno che non guarda in faccia a nessuno. Gabbiadini e Okaka stanno facendo benissimo? Possiamo fare a meno di loro. Gabbiadini vola a Napoli, a fare la riserva, Okaka litiga con il mister e con Osti, il DS. Poi twitta la sua insoddisfazione. Si preannunciano tempi duri per il ragazzo. Anche perché il gol è un apostrofo rosa tra le parole Eto’o.

Classe 19891, Samuel Eto’o è tutt’altro che un giocatore finito. Certo, non è più quello che nella stagione del triplete fece anche il terzino, o il bomber magnifico che nella stagione successiva, con Benitez prima e Leonardo poi, si riappropriò del ruolo di prima punta conquistando la Coppa Italia praticamente da solo. Ma a 34 anni è un attaccante che può garantire almeno un paio di stagioni ad alti livelli, giocando con continuità, cosa che non gli è riuscita al Chelsea e all’Everton negli ultimi anni.

Vero che la (ricca) parentesi russa lo ha arrugginito non poco, ma Eto’o è nato per fare gol e non c’è niente di meglio, per lui, che ritrovare l’ambiente ideale per fare ciò che gli riesce meglio. Samuel è un esteta della vita, uno che ama le belle città, ed è per questo motivo che mi meravigliai molto quando scelse l’Anzhi. Poi andò a vivere a Mosca con tanto di jet privato per andare agli allenamenti e tutto fu più chiaro. Ma questo volta ha scelto Genova, città di mare, solare, piena di fascino. Magari si farà consigliare da Cassano per scegliere la sua dimora, tanto ad Eto’o le possibilità di investire non sono mai mancate.

Samuel Eto'o of Chelsea celebrates his second goal, 2-0

Ci penserà Mihajlovic a rimetterlo in riga. Un paio di allenamenti e il camerunense sarà in forma, in tempo per la rincorsa all’Europa, che adesso sembra davvero possibile. Certo, la Samp ha dovuto cedere, ad una diretta concorrente, ma questo è il calcio moderno. L’ha detto anche Mourinho a Gary Neville, in una bellissima intervista a Unidici: un tempo non avremmo mai ceduto Mata allo United per 10 milioni, ma oggi queste operazioni diventano necessarie. Sembra passato un secolo dall’estate in cui Eto’o lasciò l’italia per la Russia: si disse che aveva scelto i soldi in cambio della carriera. Forse era appagato. Oggi è tornato, per togliersi l’ultima soddisfazione. MAagari non avrà più fame di coppe e trionfi, ma vuoi mettere la soddisfazione di riportare la Sampdoria in Europa?