Sono da pochi giorni finiti gli Internazionali d’Italia, ultimo torneo importante prima del secondo slam dell’anno, il Roland Garros, e si può fare un bilancio con una classifica dei top e flop, o promossi e bocciati che dir si voglia.
PROMOSSI
Djokovic e Sharapova
Nei promossi non possono non esser messi i due vincitori. Il serbo ha vinto l’ennesimo Master 1000, il quarto dell’anno su quattro da lui disputati e ventiquattresimo in carriera, superando Federer fermo a ventitre, mentre la russa è tornata al successo dopo quattro mesi risalendo al numero due del ranking. Entrambi arrivano nelle condizioni ideali al Roland Garros.
Federer
Il campionissimo svizzero è arrivato in finale in un torneo che nei piani iniziali non avrebbe nemmeno dovuto giocare, ma la sconfitta prematura a Madrid gli ha fatto cambiare idea. Roger ha disputato eccellenti partite, soprattutto contro Berdych e nel derby contro Wawrinka, arrivando all’atto finale senza perdere nemmeno un set. Certo in finale non ne ha vinto nemmeno uno e non è riuscito a conquistare nemmeno un break, ma contro questo Djokovic c’era ben poco da fare.
Wawrinka
Finalmente lo svizzero meno blasonato è tornato a disputare un buon torneo, dopo i deludenti precedenti Master 1000, sebbene il primo turno sia stato tutt’altro che convincente. Il modo in cui ha eliminato Nadal, che a Roma ha trionfato sette volte su nove finali, è stato invece davvero notevole e fa ben sperare per lo slam parigino.
Gli italiani
Fognini è riuscito a non sentire la pressione del pubblico e ha giocato un ottimo torneo, annichilendo Dimitrov e perdendo soltanto al tie break del terzo set contro Berdych negli ottavi. Arnaboldi e Donati sono riusciti a superare il primo turno e hanno perso con onore nel secondo contro Goffin e Berdych, dimostrando di poter dire la loro nel futuro, soprattutto il secondo ancora molto giovane.
Suarez Navarro
Buonissimo torneo per la spagnola, che a Roma è arrivata per la prima volta in finale perdendo solo al terzo set contro la Sharapova, sfinita molto probabilmente dai match duri nei turni precedenti.
BOCCIATI
Nadal
Ennesimo torneo deludente per Rafa, che qui era arrivato sempre in finale tranne nel 2008, mentre stavolta è uscito addirittura nei quarti perdendo malamente contro Wawrinka. Lo spagnolo arriva nel modo peggiore al Roland Garros, dove non perde dal 2009, quando uscì nei primi turni contro Soderling, sconfitto poi in finale da Federer. Le sue dichiarazioni dopo l’uscita dal torneo, sono all’altezza di quelle di Mazzarri quest’anno all’Inter. Secondo lo spagnolo infatti la sconfitta, sarebbe dovuta al fatto di aver giocato di sera le sue partite.
Giorgi e le altre azzurre
Altra occasione sprecata da Camila, che ha perso subito al primo turno contro la Jankovic, ex numero uno ma ora alla portata dell’azzurra. La Giorgi ha giocato come troppo spesso fa, commettendo tanti doppi falli e tirando senza ragionare; peccato davvero perchè il talento non le manca. Anche le altre azzurre sono state sconfitte contro avversarie non irresistibili.
Murray e Serena Williams
Davvero anomalo e discutibile il loro atteggiamento: che senso ha avuto venire, fare una partita e poi ritirarsi? Da due campioni come loro ci si aspetterebbero ben altri comportamenti.
Gli organizzatori
Se più tennisti, tra cui i finalisti Federer e Djokovic, si lamentano per le condizioni del campo centrale, significa che il problema c’è ed è serio. Davvero grave per un torneo, che stando alle parole degli organizzatori, ambisce a diventae addirittura il quinto Slam.
Dimitrov
Ancora una volta il bulgaro ha disputato uno scialbo torneo, uscendo già nel secondo turno e perdendo contro Fognini che recentemente aveva battuto sia a Montecarlo che a Madrid. Il tempo passa e pare davvero che Dimitrov sia destinato a rimanere una promessa incompiuta.
Bouchard
La giovane canadese continua la sua crisi con la sconfitta già negli ottavi contro la Suarez Navarro. Una discesa davvero notevole dopo il bel 2014 che faceva pensare ad una carriera in crescendo, mentre invece pare la bella Bouchard stia risentendo negativamente dell’eccessiva sovraesposizione mediatica.
