È stato un inizio di fine settimana più unico che raro quello a cui si è potuto assistere in Serie A. Se da una parte gli occhi di tutto il mondo erano puntati sul ‘clasico’ delle 18 tra Barcellona e Real Madrid e conseguente sfida d’oro, anzi da pallone d’oro, tra Messi e Ronaldo, il calcio nostrano ha cercato di non essere da meno, tirando fuori dal cilindro tutti gli stereotipi del calcio champagne made in Italy.
A cominciare dal ritorno del calcio zemaniano e di quella che ormai sembrava un’isola perduta dal nome ‘Zemanlandia’, riproposta dopo il colpaccio di San Siro contro l’Inter e che ha visto il Cagliari rifilare quattro gol in 45 minuti all’Empoli, in una delle sfide salvezza di questa giornata e la consacrazione del terzino goleador Avelar. Per arrivare alla vittorie di chi da Zeman ha imparato o per lo meno ha cercato di imparare ciò che il buon senso ritiene utile, come nel caso di Di Francesco e del suo Sassuolo che ha travolto il Parma per 1-3 gettando sull’orlo del baratro la squadra allenata da Donandoni, fornendo tra l’altro, la giusta cornice ad una favola a lieto fine come quella di Acerbi, l’uomo che vinse e stravinse, sul campo e fuori dal rettangolo di gioco.
Non mancano nemmeno gli hattrick previsti e non arrivati, come nel caso di Sampdoria-Roma e del vulcanico presidente blucerchiato Massimo Ferrero, che qualche giorno fa preannunciava un terno da rifilare alla Roma e che si è dovuto invece accontentare di uno scialbo 0-0 (in termini di risultato, non certo dal punto di vista del gioco e dello spettacolo) grazie anche al prodigioso Romero, che oltre a salvare il risultato ha dimostrato come nonostante le numerose panchine accumulate sia tutt’altro che arrugginito rispetto a quello che tanto piacque durante il Mondiale in Brasile.
Insomma, in Spagna avranno anche il ‘super clasico’ da milioni di euro di buco (dichiarato o volontariamente celato) ma a noi in Italia, per assistere al calcio spettacolo basta guardare le partite di Zeman e delle sue squadre da qualche milione.