Tra circa 12 ore, anche l’Italia di Cesare Prandelli scenderà in campo per il suo esordio mondiale. L’attesa è tanta, spasmodica, come quando un bambino sta per iniziare il suo primo giorno di scuola dopo una serie di compiti svolti a casa. Le sensazioni sono contrastanti, c’è tensione, ansia e quella fiducia che non può mancare per un appuntamento così importante. L’italiano, questa mattina, si è svegliato con in mente un solo pensiero: “Chi gioca stasera?”, “Ma Buffon recupera oppure ci dobbiamo affidare a Sirigu”, “Battiamo l’Inghilterra e iniziamo col piede giusto”. Tutte domande alle quali nessuno, almeno per il momento, sa dare una risposta esatta. Quelle le darà il campo, unico giudice di un torneo iridato ricco di insidie. Nelle varie città italiane, comunque, non si parla d’altro.
Di solito, il sabato è il giorno dedicato allo shopping, alla spesa nei supermercati, alle gite fuori porta, ai week-end in famiglia. Oggi è diverso, il 14 giugno rimarrà sempre nella mente del cittadino italiano, nervoso, ma allo stesso tempo felice, di poter ammirare la “sua” Nazionale anche su un campo, come quello di Manaus, che può far invidia ai terreni agricoli del mio vicino di casa. Quando giocano Buffon e compagni tutti ci sentiamo uniti. Da Trieste a Trapani, passando per le altre città dello “Stivale”, la gente si abbraccia idealmente già dall’inno di Mameli, dove l’emozione raggiunge picchi altissimi. A colazione, nei tanti bar del “Belpaese”, il caffè non è il solito, non viene gustato come si deve, così come il pranzo e la cena. Le mani sudice, il cuore che batte forte, il tremolio alle gambe accompagneranno questa lunga giornata che si concluderà intorno alle 2 di notte.
A quell’ora sapremo se gli azzurri hanno portato a casa un successo, un pareggio o rimediato una sconfitta. Contro l’Inghilterra non sarà facile, ma ci sono esempi beneaugurati, anche cinematograficamente parlando. Il Ragionier Ugo Fantozzi, come già scritto in un precedente articolo, è diventato un mito e un modello da seguire quanto l’Italia incontra i “Tre Leoni”. In fondo a partire dalla mezzanotte, non vestiremo “calze, mutande e vestaglione di flanella”, non avremo a disposizione il “tavolinetto di fronte al televisore”, non mangeremo la “frittatona di cipolle accompagnata dalla familiare di Peroni gelata”, faremo un “tifo indiavolato” con o senza “rutto libero”, ma potremmo ammirare il nostro portiere che segna di testa dopo un 20-0 ai danni degli inglesi, no?.