La Juventus batte il Genoa e legittima il primo posto in classifica. Lo fa a livello numerico, portandosi per qualche ora, in attesa di Cesena-Roma, a +17 sulla squadra giallorossa, ormai in caduta libera. Ma lo fa anche dal punto di vista “simbolico”. La Juventus vince contro il Genoa una partita ostica, contro un avversario che è in salute, ha conquistato tanti punti in trasferta e va a Torino senza avere nulla da perdere.

Ma la Juventus vince. E lo fa con un gol di Carlitos Tevez, come al solito. Un gol bellissimo, dal lato destro, mirando la traversa in maniera che diventi impossibile da parare. E diventano tre punti pesantissimi, nonostante poi Tevez sbagli il rigore che avrebbe dato ai bianconeri il 2-0 e la chiusura della partita. La Juve soffre ma il Genoa non crea pericoli, e la partita scivola via così. La forza della squadra di Allegri è questa. Ed è la differenza sostanziale con la Juventus di Antonio Conte.

Quella squadra aveva bisogno di andare a mille per vincere, e le partite diventavano sempre lotte a viso aperto. La Juve di Allegri a volte riesce a vincere anche giocando meno bene. C’è più spazio, tatticamente, per la giocate dei singoli e Tevez risolve l’ennesima partita ad Allegri. Le grandi squadre alla lunga accumulano vantaggio e vittorie anche sugli episodi e danno continuità ai risultati con quella che per chi ignora alcuni meccanismi innati del calcio può sembrare fortuna. Questa Juve è una grande squadra. Non impressiona per la mole di gioco e di occasioni prodotte, ma vince. Non subisce il calo dopo la Champions League e dopo l’impresa di Dortmund, e costruisce qualche certezza in più in Europa vincendo in Italia. Perché vincere aiuta sempre, e poter contare su una situazione tranquilla in campionato sarà uno dei punti di forza tra qualche settimana. Quando peseranno queste vittorie. Quelle da grande squadra.