Juventus' forward from Argentina Carlos Tevez celebrates with teammates after scoring a penalty kick during the UEFA Champions League semi-final first leg football match Juventus vs Real Madrid on May 5, 2015 at the Juventus stadium in Turin. AFP PHOTO / OLIVIER MORIN (Photo credit should read OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images)

Notte galactica. Di quelle che ti capitano una volta ogni dieci anni, che se ti capitassero più spesso non sarebbe di certo un peccato, ma alla Juventus va così. Perché la Juventus ha vinto una partita che aspettava da dieci anni. E in una notte nella mente ripassa Juventus-Arsenal ai tempi di Capello, senza mai tirare in porta, un sabato pomeriggio a Rimini, una serata di Dicembre a Istanbul e mille altre cose. E la Juventus batte il Real Madrid, e comunque dovesse andare il ritorno sarà un successo a prescindere. Perché lo Stadium, nella notte che ha aspettato e sognato per un decennio, ha visto Sturaro fermare Bale, Cristiano Ronaldo zittito da Chiellini, e tanto basta. Perché stasera la Juve da dieci Euro ha battuto il Real Madrid da cento (e più) Euro. E ha dimostrato di poter vivere un palcoscenico del genere senza andare in affanno.

La Juventus sembra il Real Madrid. Morata ricorda del perché giocava da quella parte di Madrid e quando prende palla dimostra come Varane e Pepe siano poca cosa. Tevez riacquista una dimensione internazionale che sembrava aver smarrito, e quando accelera e si fa tutto il campo per essere atterrato in area sta dimostrando a tutti che lui in queste partite ci sta bene. E che è uno degli attaccanti più forti del mondo. Almeno al momento.

La vince Allegri. Che in campionato vince a mani basse perché ha l’organico più forte per distacco, e chi in Estate pensava il contrario ha preso un abbaglio. Ma in Champions è andato avanti con un pizzico di fortuna, che non guasta mai, ma soprattutto un mare di intelligenza. Ha saputo cambiare modulo quando contro l’Olympiakos serviva la scossa, e poi è stato bravo nel non farne mai un dogma. Con il passare del tempo ha assunto una sicurezza che gli permette di osare, e nel calcio come nella vita si dice che chi osa vince. Sturaro gioca titolare contro il Real Madrid. E Allegri gioca d’azzardo. Schiera titolare contro una delle squadre più forti del mondo un calciatore che fino a pochi mesi fa faceva la spola tra panchina e campo nel Genoa. Ma ha ragione lui. Perché Sturaro dopo un’ora esce tra gli applausi di uno Stadium esastiato.

E quando esce Sturaro la Juventus passa al 3-5-2. Quel modulo che secondo i più non era adatto all’Europa, ma che è diventato una piacevole alternativa anche per la Juve continentale. Perché il trucco forse non stava nel modulo, ma nel modo di applicarne gli schemi, e l’errore era il ritenere un sistema di gioco un qualcosa di incontrovertibile. Allegri questo errore lo evita come la peste. E batte il Real Madrid in casa. E adesso andrà a Madrid a giocarsela, perché comunque vada la Juve ha riconquistato il rispetto dell’Europa e ha messo paura a Ronaldo e Ancelotti. Da Istanbul sembra passato un secolo, e invece sono passati 17 mesi. E due allenatori, non dimenticatelo mai.