Dalle stelle alle… stalle. Il Borussia Dortmund di Jurgen Klopp non sa più vincere. O almeno in Bundesliga. I gialloneri, infatti, dopo la straordinaria stagione di due anni fa che li ha visti perdere in Champions League solo in finale, quest’anno non se la passano tanto bene. Sette punti in otto partite, una media bassa, frutto di due sole vittorie, un pareggio e addirittura cinque sconfitte. Numeri terribili per quella che, negli ultimi anni, ha dimostrato di potersela giocare con il Bayern Monaco.

A due punti dalla zona retrocessione, il BVB paga forse la partenza di Lewandowski, passato ai rivali bavaresi, e finora autore di ottime prestazioni. A disposizione mister Klopp ha un certo Ciro Immobile, bomber della nazionale italiana che, dopo un avvio non proprio esaltante, ha ritrovato il feeling con il gol. Le differenze con il polacco, però, sono evidenti, nonostante la fisicità sia il punto forte di entrambi: al contrario del primo, il napoletano non ha ancora dimostrato di potersi caricare sulle spalle la squadra e risolvere da solo le partite. Eguagliarlo, con 74 reti in 130 presenze è quasi impossibile.

Eppure, nonostante l’addio del centravanti di Varsavia, al Signal Iduna Park non c’è stata alcuna rivoluzione nella rosa. Calciatori come Reus, Mkhitaryan, Gundogan, Kehl, Hummels, Piszczek e Subotic c’erano già lo scorso anno. Qualcosa si è rotto, è evidente. Ed è qualcosa su cui il simpatico, ma perfezionista Klopp, ci starà già certamente lavorando.

Ma se in campionato sono stati più i bassi degli altri, di certo non si può dire la stessa cosa del ruolino di marcia europeo. Finora, infatti, il Borussia ha ottenuto due successi in altrettante gare: 2-0 all’Arsenal, 3-0 in Belgio contro l’Anderlecht. Un cammino che ricorda un po’ il Milan di Carlo Ancelotti, che stentava in campionato, ma che in Champions era spietato e concreto.

Tredici punti di distacco dalla capolista Bayern dopo appena otto giornate sembrano già una sentenza. Solo Guardiola può perdere il Meisterschale, ma Klopp ed il suo Dortmund non possono restare a guardare a lungo.