La Khl non è propriamente quello che si può definire un ‘campionato nazionale di hockey su ghiaccio’. Al suo interno figurano squadre di diverse nazionalità: dalla Bielorussia alla Croazia, dalla Finlandia alla Lettonia, per un totale di 28 squadre di cui solo 22 russe.

Per questo motivo non sembra strana la decisione annunciata dai vertici della Khl di ampliare il campionato alla Cina, con l’obbiettivo di risanare i bilanci in rosso da troppo tempo.
Pechino vuol dire molte cose: significa più introiti finanziari per la federazione, significa Olimpiadi invernali del 2022 (anche se la sede non è ancora stata designata), significa più pubblico, significa possibilità di contrastare la forza mediatica del Nhl in nord-America.

Dmitry Chernyshenko, presidente della Khl, prevede di ampliare il campionato alla Cina entro l’inizio della prossima stagione, portando addirittura il numero delle squadre a 64 dalle attuali 28.
Sembra un sogno abbastanza irrealizzabile ma si sa che la Khl è sempre stata sorprendente nelle sue proposte.