Un gruppo di tifosi (LaPresse)

Bello, anzi bellissimo. Questa sera dovrebbero, il condizionale lo inserisco sempre perché siamo in Italia, iniziare i campionati di Serie B e Lega Pro. Già, dovrebbero. Perché a poche ore dall’inizio dei vari match, ancora non si conosce l’esito sui ripescaggi indetto da Coni e Figc come una sorta di offerta di un prodotto in un qualunque supermercato cittadino. Si, perché la questione ripescaggio, riammissione e ciò che ne consegue, ha assunto i contorni di una propaganda per promuovere una, due, tre squadre e spingerle nella serie cadetta.

Ieri, il Novara, non si sa per quale serio motivo, si è visto respingere il ricorso dal Coni. Una decisione che ha letteralmente fatto infuriare l’intera città piemontese, ora più che mai pronta a dare battaglia a tutte le componenti del caso. In questo momento, stando a indiscrezioni apparse su giornali, siti internet, muri della mia abitazione, Pisa e Vicenza sarebbero in pole per disputare il prossimo torneo di B, ma le sorprese non sono escluse. Alle 14, infatti, nella bellissima Coverciano ci sarà la riunione decisiva (speriamo) fra Carlo Tavecchio, Andrea Abodi e Mario Macalli, rispettivamente presidenti di Federcalcio, Lega di B e Lega Pro. Si discuterà, anzi si dovrebbe, della squadra che andrebbe ripescata, ma non mi meraviglierei affatto se ci fosse una partita a poker tra i tre signori che dovevano cambiare il calcio italiano.

Intanto, Perugia, Bologna, Paganese e Matera, ossia le formazioni che scenderebbero in campo stasera, attendono notizie per l’inizio ufficiale dei campionati. Il rischio del blocco dei vari tornei, difatti, è un rischio che non va sottovalutato, anche se nel Belpaese si possono rinviare incontri a mezz’ora dall’orario previsto, tanto ai tifosi non ci pensa nessuno. Loro sono solo numeri.