Una società allo sbando, dichiarazioni fuori luogo ed un gestore che non sa più che pesci pigliare. Si è già conclusa l’era dei comunicati che apparivano costantemente quasi ogni giorno sul sito della Lazio, per riavvicinare i tifosi alla società. Poco più di un migliaio di abbonamenti, l’esito della trattativa Astori ha complicato ancora di più le cose nell’ambiente Lazio. Una trattativa portata avanti per un mese e mezzo, Lotito ha tirato troppo la corda, e la Roma nel giro di poche ore ha soffiato ai cugini il difensore ormai ex Cagliari.
I tifosi non ci stanno, la protesta che va avanti già da anni, si è acutizzata ancor di più. I giocatori della Lazio di ritorno dal ritiro di Auronzo, all’aeroporto non trovano il pullman e saranno costretti a tornare alla base in taxi. Ad agitare ancor di più le acque sono state poi le parole razziste del candidato presidente della Figc, Carlo Tavecchio, nella quale ha coinvolto anche la Lazio. Lotito lo difende, nessuna condanna per le sue parole e nemmeno per aver tirato in ballo la sua società. “Un grande calciomercato, Astori non era un obiettivo della Lazio, Astori non è Maradona, Tare non se ne andrà, è solo che non parla benissimo l’Italiano ed è stato frainteso”. Sono questi i pensieri del gestore della Lazio dopo la firma del difensore con la Roma.
Lotito non ha mai trattato Astori, eppure la Lazio ha parlato con Giulini e Marroccu per un mese e mezzo. Il difensore ex Cagliari non sarà di certo Maradona, ma potremmo dire lo stesso per gli altri acquisti biancocelesti: Basta, Parolo e Djordjevic. Il grande calciomercato biancoceleste ha fatto si che nelle amichevoli estive disputate finora, la coppia di centrali titolari della Lazio fosse Novaretti e Ciani. Tare non parla bene l’italiano, eppure quando diventò ds, Lotito elogiò le sue qualità linguistiche, e il fatto che conoscesse perfettamente ben cinque lingue. Perchè i giocatori della Lazio son rimasti a piedi di ritorno dal ritiro di Auronzo? Lotito non aveva comprato un nuovo pullman per la squadra? Una società ormai allo sbando, distrutta da dieci anni di gestione fallimentare. Non è forse arrivato il momento di fare qualche passo indietro e tornare a fare il presidente di una ditta di pulizie?