Si ricomincia da dove si era finito la scorsa settimana. Il Bari e Nicola scoprono Minala, e di sicuro non è poco. Cittadella e poi Latina, due goal vittoria nelle ultime due partite che valgono 6 punti e rilanciano il Bari verso la zona play off, quella che qualche settimana fa sembrava lontanissima. Minala ha dato un segnale forte a tutti, tifosi, società e allenatore, l’esultanza rabbiosa della scorsa settimana sintomo di una situazione delicata, e quella più distesa di oggi, rappresentano in pieno la parabola della carriera di questo giocatore. Tante storie sul suo conto, poche su quanto di buono invece fatto vedere sul campo. Ma il segnale Minala l’ha lanciato anche al suo ex tecnico Devis Mangia, con cui il rapporto non era di sicuro tra i migliori. “Hai visto cosa sono capace di fare?” sembra dire il centrocampista di proprietà della Lazio durante la sua esultanza. E di sicuro Devis si starà mangiando le mani, mentre Nicola si coccola il suo gioiello, che in fondo lo si aveva già in casa.

Mangia però, non ha mai creduto in lui, nemmeno quando l’infortunio era ormai alle spalle e il calciatore camerunense fremeva in panchina. Non ha mai creduto in lui come non ha mai creduto in Lorenzo Filippini, altro giovane arrivato insieme a Minala da quella Lazio primavera che tanti talenti ha saputo sfornare. Il terzino sinistro, che può giocare anche da centrale, è stato schierato oggi nella difesa a 3 di Nicola, al fianco di Camporese e Salviato. Inutile dire come sia andata. Grande prestazione del giovane terzino, tanta qualità e quantità. Difficile capire perchè Mangia, uno che con i giovani ci ha lavorato con buoni risultati sia a Palermo che con l’Under 21, non abbia capito fin da subito il loro potenziale. Con Nicola entrambi vengono schierati con regolarità, e allora qualche dubbio ci sorge spontaneo. Forse a Mangia i giocatori della Lazio non erano tanto simpatici?