“Abbiamo bisogno di calciatori che hanno fame, non fama”, firmato Antonio Conte. Il destinatario del messaggio è lui: Mario Balotelli. L’attaccante del Liverpool, trasferitosi in Inghilterra dopo la parentesi al Milan, sta vivendo momenti difficili per la Nazionale dopo la disfatta Mondiale in Brasile. Il nuovo corso, targato Tavecchio, che ha voluto il trainer salentino sulla panchina dell’Italia, ha quasi tagliato fuori Balotelli che, ne siamo sicuri, dovrà fare benissimo sotto la “Kop” per riprendersi la maglia azzurra. La squadra, con Olanda e Norvegia, è apparsa tonica, brillante e coesa, a dimostrazione di un grande gruppo formato da Conte e il suo staff, e poi ci sono Immobile e Zaza che stanno facendo benissimo.
I due calciatori citati in precedenza incarnano lo spirito della nuova truppa tricolore che, forse, ha iniziato a puntare su elementi giovani che considerano la maglia azzurra come una seconda pelle. La squadra è unita, a differenza di qualche mese fa, quando lo spogliatoio di Natal (in occasione del match decisivo contro l’Uruguay) sembrava una polveriera pronta a esplodere da un momento all’altro (cosa puntualmente avvenuta). Balotelli, quindi, sarà valutato da Conte per i comportamenti dentro e fuori dal campo, con la serietà a farla da padrone, altrimenti anche le prossime gare dell’Italia saranno una chimera per il numero 45 dei “Reds”, trasformato in un “Mario normale” dopo essere stato soprannominato “Super” dalla maggior parte della stampa.